Brand Alto Adriatico tutti uniti per crescere

VENEZIA. Promuovere le spiagge con un unico brand, partecipare alle fiere internazionali del turismo presentando allo stesso stand le sfaccettature di un solo territorio di sole e mare: l’Alto Adriatico.
Così i turisti potranno scegliere, ad esempio, Bibione per le famiglie, Jesolo per l’intrattenimento, Lignano per lo shopping, Caorle per la bellezza del centro storico e Sottomarina per la pesca e l’ambiente lagunare. Dopo anni di chiacchiere e campanilismi mai sopiti, gli operatori questa volta sembrano intenzionati a fare davvero. E sotto il brand delle spiagge dell’Alto Adriatico, oltre a Veneto e Friuli, potrebbe entrare anche l’Emilia Romagna. Proprio ieri l’assessore veneto al Turismo, Federico Caner, ha incontrato l’omonimo collega dell’Emilia, Andrea Corsini. L’interesse c’è, ma è chiaro che ora anche in quella regione, dove è già forte e riconoscibile la Riviera Romagnola, dovrà aprirsi il confronto con le categorie. Mettersi insieme agevolerebbe la ricerca di risorse, a Roma e soprattutto a Bruxelles. L’assessore Caner, nel frattempo, è pragmatico: «Come Veneto abbiamo a disposizione 2 milioni di euro l’anno per la promozione turistica. Le risorse sono poche e destinate a quelle realtà che sapranno mettersi insieme, e dimostreranno di crederci, investendo di prima persona». Mettendoci, va da sé, anche una fetta delle risorse necessarie, soprattutto re-investendo i soldi incassati con la tassa di soggiorno, che oggi finiscono nell’organizzazione di gestione della destinazione (Ogd) turistica, che hanno sostituito le Agenzie per la promozione turistica.
«Come regioni siamo pronte a fare la nostra parte», spiega l’assessore Caner, «ma in primis devono essere i privati, le associazioni di categorie, e le amministrazioni comunali a mettersi d’accordo». In queste settimane ci sono stati alcuni contatti tra Caner e Marco Michielli, di Federalberghi e Confturismo, e del tema si è discusso anche in un recente convegno a Bibione, alla presenza del vice-presidente del Veneto, Gianluca Forcolin, e il presidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello. E’ un percorso che muove i primi passi ma che deve muoversi in fretta dal momento che l’obiettivo è arrivare a una promozione comune già dal prossimo anno, per la conseguente costituzione di un unico brand, chiaro. «Ora dobbiamo metterci a lavorare al piano industriale», dice Giovanni Mazzarotto, presidente uscente di Bibione Live, «dobbiamo farlo prima di tutto come imprese».
«Il passato ci insegna che quando ci mettiamo insieme i risultati migliorano», aggiunge Mazzoretto, ricordando come 4 anni fa la promozione unica delle spiagge di Venezia nelle fiere di lingua tedesca, nel solo stand della Regione, «diede ottimi risultati in termini di visibilità e risposta dei turisti». Nei piani c’è anche la realizzazione di un booking unitario così, per dirla sempre con le parole di Mazzoretto, «smetteremo di farci la guerra tra i vari portali». Un po’ di marketing territoriale insomma, che permetta a Veneto, Friuli - ed eventualmente anche alla Romagna - di competere sul mercato mondiale, con la Spagna e con quelle località, oggi messe fuorigioco dalle crisi geo-politiche, come l’Egitto o la Turchia. «Forse non sarà facile superare i campanilismi», ammette il presidente degli albergatori veneziani, Alessandro Rizzante, «ma la strada è obbligatoria da un punto di vista economico e strategico. Il piano industriale va fatto, a patto che vada fatto insieme e nessuno lo faccia sulla testa degli altri».
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