Bramezza al Casinò accordo per farla restare

La manager nominata alla presidenza della casa da gioco, avrebbe il placet del Pd in “pacchetto” con la scelta di Interdonato per guidare la società patrimoniale
Di Enrico Tantucci

Ilaria Bramezza è venuta per restare. La manager trevigiana - ex direttore generale del Comune con Paolo Costa sindaco - è stata appena nominata alla presidenza della società del gioco del Casinò al posto del dimissionario Massimo Miani per un incarico che dovrebbe avere una durata di sei mesi in base al bando emesso dal commissario straordinario del Comune Vittorio Zappalorto. In realtà, invece, gli accordi informali presi con il commissario, ma che avrebbero anche alcune “sponde” politiche anche all’interno del Pd, darebbero al presidente di Farmacia Trevigiana appena decaduto - che ha potuto contare nei confronti di Zappalorto, anche dell’appoggio dell’attuale direttore generale del Comune Marco Agostini, capo di gabinetto di Costa ai tempi in cui Bramezza era direttore generale del Comune - tempi ben più lunghi.

Tutti concordano, infatti, che prima di riprendere in mano il progetto di privatizzazione della gestione del Casinò sarà necessario attuare un serio piano di ristrutturazione per renderlo appetibile. E la Bramezza - con le nuove deleghe che gli verranno conferite, sottraendole all’attuale direttore generale Vittorio Ravà - proprio di questo dovrebbe occuparsi. Una conferma indiretta arriverebbe anche dall’intenzione di Zappalorto di nominare a fine mese come consigliere e presidente della Cmv, la società patrimoniale del Casinò - sempre al posto di Miani - il commercialista Maurizio Interdonato, già nel Collegio dei Sindaci della casa da gioco. E Interdonato è un tecnico di area Pd, vicino tra gli altri a Michele Mognato e Davide Zoggia. Due tecnici - Bramezza e Interdonato - che dovrebbero dunque «sopravvivere» allo spoil system e restare al proprio posto anche con l’arrivo del nuovo sindaco. E del resto Bramezza - anche per spiegare il fatto, imbarazzante, di essersi occupata pochi mesi fa della trattative per l’acquisizione del Casinò da parte di gruppi privati come gli americani del Caesar’s - ha rivelato di aver ricevuto un incarico segreto dall’allora sindaco Orsoni per sondare i possibili acquirenti della casa da gioco, Un incarico svolto dalla manager senza compenso e pagandosi anche le costose trasferte oltreoceano, a quanto lei stessa afferma.

Chi non sembra d’accordo con questo scenario è il candidato sindaco del Pd Jacopo Molina. «Mi aspetto che la dottoressa Bramezza, di cui non conosco le competenze in materia di gioco, consideri la sua una nomina-tampone», afferma Molina, «fino all’elezione del prossimo sindaco e rassegni spontaneamente in quel momento il suo mandato. Chi non lo farà, non avrà, per quando mi riguarda, possibilità di essere riconfermato. Se invece fosse venuta per gestire l’operazione privatizzazione, troverà una forte opposizione».

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