Braccio di ferro sul Consorzio, e agenti armati di sera da giugno

NOALE. La cessione dell’ex Consorzio agrario al Consorzio Acque Risorgive era l’unica operazione possibile per poter riqualificare l’area – operazione attesa da 25 anni - e dare alla città una nuova biblioteca e sala civica. Così la sindaca Patrizia Andreotti giustifica l’operazione, ma il vicesindaco e candidato avversario Fabrizio Stevanato sbotta: «Non c’è stata concertazione con il nostro partito (il Pd, ndr)». E Michela Barin affonda: «Una grande opportunità gestita malissimo».
E poi l’Unione dei Comuni: organismo utile per condividere servizi comuni a condizioni migliori per tutti o “inutile carrozzone” da cui saltare giù come fatto a gennaio scorso da Santa Maria di Sala? La partita, fanno capire i candidati, è tutta aperta. E gli aut aut che verranno posti dopo il 26 maggio (o 9 giugno) saranno precisi. Fino ad arrivare a minacciare, con Barin, la “secessione”.

Nel forum in redazione tra i candidati sindaci di Noale – Patrizia Andreotti, Michela Barin e Fabrizio Stevanato, in rigoroso ordine alfabetico - sono stati questi i temi che più hanno scaldato gli animi e marcato la distanza tra i candidati. Sono stati affrontati anche i principali temi della campagna elettorale (vedi altri pezzi qui sotto e nell’altra pagina).
Riqualificazione dell’ex consorzio agrario: chi ci guadagna e cosa si deve fare ora?
Andreotti: «Noi siamo partiti dalla valutazione di cosa era possibile fare, considerato che i problemi strutturali di Palazzo Carraro si stanno aggravando. Un’operazione pubblico-privato, il ripristino della struttura? La Regione ci ha detto che la variante urbanistica sarebbe stata concessa solo se l’area fosse stata destinata a servizi pubblici. Il Consorzio Acque Risorgive ha manifestato il proprio interesse; è un ente pubblico, un partner istituzionale importante e una garanzia averlo sul nostro territorio. E ci consente la valorizzazione completa dell’area, per la quale non avevamo sufficienti risorse, e la possibilità di avere nuova biblioteca, sala civica e archivio storico»
Barin: «Era una grande opportunità gestita malissimo. Noi eravamo per la riqualificazione dell’area, ma la convenzione siglata è a svantaggio dei cittadini di Noale. Lì non si costruisce una biblioteca e un polo culturale. Se l’obiettivo era davvero quello di fare una biblioteca si poteva fare un mutuo subito; si doveva comunque negoziare in maniera completamente diversa. Nei verbali di Acque Risorgive sono indicate le condizioni a cui concederla al Comune. Per avere la sala civica paghiamo 450 mila euro e non è nostra: non era meglio fare una convenzione pluriennale con la parrocchia per usare Sala San Giorgio? E i 330 mila euro della tettoia per coprire i mezzi del consorzio? Quella convenzione fa acqua da tutte le parti. E poi restano tutti i problemi legati al parcheggio a uso pubblico».
Stevanato: «La convenzione firmata dal Comune alla fine è stata molto migliorata rispetto alla base di partenza grazie all’apporto del Pd. Cosa fare ora? Indietro non si torna. Ora ci sono altre due convenzioni da siglare: il regolamento d’uso e quello per i parcheggi. Si deve ottenere il maggior vantaggio per l’amministrazione. Certo, ora si può fare la nuova biblioteca e sala civica. Ma sulla questione c’è stata scarsa concertazione in giunta».
Quale futuro per Noale nell’Unione dei Comuni?
Stevanato: «Io sono un fautore della necessità di trovare forme aggregative per le realtà come le nostre: le sinergie consentono risparmi importanti. Ma c’è un problema di percezione, sulle ore in cui i vigili sono presenti in città. Bisogna essere più incisivi, aumentare le competenze dell’Unione, trovare un ruolo più centrale perchè funzioni».
Barin: «Noi paghiamo gli stessi soldi di prima, nessun risparmio. Per attendere un vigile che arrivi da Spinea a Noale, il cittadino noalese è penalizzato. Così com’è non sta funzionando. Al comandante io chiederò subito una verifica. Vanno migliorate sia l’organizzazione che le competenze, bisogna portare altri servizi di prossimità. Quanto alla sicurezza percepita io dico che deve tornare il presidio stabile dei vigili a Noale, vanno immesse altre funzioni, altri servizi. Oppure usciamo».
Andreotti: «Io mi sono trovata a gestire il battesimo dell’Unione, a luglio 2014. Celeghin (l’ex sindaco, ndr) era uno dei promotori dell’Unione e nello studio di fattibilità era prevista la sede unica dei vigili. Certo, rispetto al Camposampierese, noi siamo stati più sfortunati: loro sono entrati in un momento in cui era possibile avere un direttore. Noi abbiamo la giunta, ma è tutto più difficile. Avremmo bisogno di un nuovo quadro normativo. Grazie all’Unione comunque avremo da giugno due pattuglie di vigili armati attive il venerdì e sabato fino a mezzanotte e fino alle 2 in caso di eventi speciali. Noi da soli non avremmo potuto».
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