Braccio di ferro per seppellire il marito
MIRA. Una anziana donna rimasta da poco vedova chiede di poter seppellire il marito nel cimitero comunale di Mira Taglio, per potergli far visita più spesso. L’impresa funebre incaricata se ne occupa e scopre che il posto per l’inumazione a terra c’è. Informa il Comune della volontà della signora ma dall’ente locale arriva una risposta laconica: posto in cimitero non c’è.
Il titolare dell’impresa Paolo Lucarda a quel punto minaccia di provvedere lui stesso alla sepoltura della salma. Per rimediare una brutta figura alla fine dal Comune di Mira in fretta e furia è arrivato il via libera alla sepoltura.
A raccontare cosa è successo è lo stesso titolare dell’impresa funebre “al Molino”, Paolo Lucarda. «Una anziana signora», spiega Lucarda, «mi ha chiesto se potevamo compiere mercoledì 11 la sepoltura del marito nel cimitero del capoluogo e cioè nel camposanto di Mira Taglio».
«Per serietà, prima di rispondere alla signora ho visionato il cimitero e ho visto che spazio per le sepolture ve ne era», spiega Lucarda, «Dal Comune però mi hanno negato l’autorizzazione perché a loro dire non c’era spazio. Questo perché dagli uffici i funzionari non si erano resi conto che invece la sepoltura poteva essere fatta. Giunti a quel punto ho spiegato sia al sindaco Alvise Maniero che all’assessore ai lavori pubblici Luciano Claut che se non avessi ricevuto l’autorizzazione avrei provveduto a fare direttamente da me la sepoltura anche senza il permesso del Comune, per un semplice motivo di buon senso».
Alla fine nel pomeriggio di ieri dal Comune di Mira è arrivato il via libera alla sepoltura a terra per il funerale in programma oggi. (a.ab.)
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