Braccialetto identificativo per i pazienti degli ospedali
La tecnologia contro gli errori:negli ospedali veneziani arriva il braccialetto identificativo. Sì, proprio quello che abbiamo visto anche nei telefilm americani dedicati alle corsie d’ospedale. Una striscia di cartone al polso del paziente che ha una grande utilità: serve ai medici per ridurre al minimo gli errori umani negli ospedali, a partire dal Pronto Soccorso. Ieri l’annuncio dell’Asl 12 veneziana che si muove su più fronti e che annuncia dal 10 marzo l’introduzione del braccialetto identificativo, nei due Pronto soccorso dell’ospedale Civile di Venezia e all’Angelo di Mestre.
Il braccialetto è una fascia di carta particolare, che verrà posta al polso degli utenti accolti in Pronto soccorso, con lo scopo di identificarli e di evitare ogni possibile scambio di identità: «Gli studi dimostrano», dice il direttore medico dell’Asl 12 Onofrio Lamanna, «che anche a livello mondiale la maggior parte degli errori nelle grandi strutture mediche è dovuta ad errate identificazioni del paziente, e quindi a terapie corrette applicate a pazienti sbagliati. L’ospedale è un luogo in cui purtroppo il dialogo con il paziente a volte è complicato dall’età, dalla patologia, dall’urgenza, o addirittura dall’incoscienza del paziente stesso: in queste condizioni, i medici hanno affinato le tecniche dirette di riconoscimento, ma l’errore umano è sempre possibile, specie nell’ambiente delicato del Pronto soccorso, e purtroppo accade ancora. Ecco perché le tecnologie possono aiutarci tantissimo».
Il braccialetto identificativo riporta alcuni dati in chiaro, visibili da tutti: il nome e il cognome, la data di nascita, e anche il codice fiscale per evitare casi di omonimia. Ma nel codice a barre che si sviluppa lungo tutta la sua lunghezza, riporta tutti gli altri dati utili ad identificare e a curare il paziente. Entro pochi giorni si comincia con l’attribuzione del braccialetto agli utenti del Pronto soccorso; ma a fine mese anche tutti gli altri reparti dell’Angelo e del Civile saranno in grado di produrre il braccialetto per le persone ricoverate. Nel giro di pochi mesi, il braccialetto identificativo conterrà anche tutte le notizie relative alla patologia e alle cure prescritte al paziente ricoverato. E si cancellerà anche quel margine di errore dovuto alla possibile fraintendimento di dati e prescrizioni scritte a mano, come avviene adesso.
Il codice a barre del braccialetto verrà letto con penne ottiche, e su di esso si scriverà con l’uso dei pc e dei tablet, e non con la grafia del singolo medico. Per evitare ogni possibile fraintendimento con la grafia. «I medici e il personale degli Ospedali», aggiunge Mario Po’, direttore del Dipartimento pianificazione e sviluppo dell'Asl 12, «hanno accolto l’introduzione di queste tecnologie, presentate loro nei giorni scorsi, come un passaggio importante. Ridurrà il rischio di equivoci, o di interpretazioni sul nome di un farmaco, o sul suo dosaggio. E tutto questo andrà a semplificare il loro lavoro, oltre che a garantire la più corretta gestione dei pazienti».
Anche il direttore generale Giuseppe Dal Ben si dice soddisfatto della novità: «Si tratta di innovazioni volute dalle norme regionali che la nostra azienda intende introdurre nel tempo più breve possibile. Consentono di lavorare meglio soprattutto negli ospedali con grandi numeri, e di liberare il personale da passaggi burocratici e tecnici. Siamo convinti che medici e sanitari aiutati dalle tecnologie, e meno vessati da carte e registri, possono dedicarsi al meglio all’accoglienza e alla cura delle persone».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia