Bottiglia rotta in testa e rapina a Chioggia: condannato
Quattro anni e 8 mesi per un 25enne marocchino. Per la difesa avrebbe invece reagito all'avance di un chioggiotto
CHIOGGIA. L’inchiesta era nata a giugno, dopo che una donna si era presentata ai carabinieri di Solesino mostrando un video dove si vedeva un marocchino farneticare vicino a un uomo svenuto, con la testa piena di sangue. Il fatto risaliva all’autunno dello scorso anno e la vittima non aveva sporto denuncia. Ieri per quell’episodio, che le indagini avevano configurato come una rapina, Ismail Quadri, 25enne marocchino, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi dal giudice per l’udienza preliminare Gilberto Stigliano Messuti. Non è stato semplice per i militari dell’Arma arrivare a identificare sia la vittima che l’autore della rapina avvenuta a Chioggia, a casa della vittima. Era stato lui, un 54enne, una volta rintracciato, a raccontare che quel giorno Quadri era andato a trovarlo e che i due si erano messi a bere.
All’improvviso, secondo la versione del chioggiotto, il marocchino gli avrebbe rotto una bottiglia di vetro sulla testa. Un gesto che, a suo dire, non avrebbe avuto alcun motivo. Messo ko il padrone di casa, il marocchino aveva preso dalla casa quello che aveva trovato a portata di mano: un cellulare vecchissimo, un paio di chiavi, un po’ di denaro e alcuni monili di proprietà della madre che era presente in casa al momento del fatto, ma per le sue condizioni di salute non è stata in grado di fornire alcun elemento agli investigatori. Ismail Quadri era stato fermato alla fine di giugno in provincia di Rovigo con l’accusa di rapina aggravata. Difeso dall’avvocato Mauro Serpico, aveva dato la propria versione dei fatti, ovvero che quel giorno era andato a casa del chioggiotto e sarebbe stato vittima di un tentativo di approccio. Per difendersi dalle avances, non avrebbe trovato altro modo che rompere la bottiglia di vetro sulla testa del padrone di casa. Ieri il procedimento con rito abbreviato è stato discusso davanti al gup, dopo che il pubblico ministero titolare del fascicolo aveva chiesto il giudizio immediato, accusando Quadri di rapina aggravata perché avvenuta in abitazione e perché ha provocato la perdita di coscienza della vittima. La sostituto procuratore Carlotta Franceschetti ha chiesto la condanna dell’imputato a 4 anni di reclusione. Il giudice ha sentenziato stabilendo una pena maggiore per il marocchino, tuttora in carcere.
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