Botteghe a San Marco e banchetti in Arsenale

Nel programma del Carnevale (dal 23 gennaio al 9 febbraio) anche il campo dei sapori a San Geremia. Confermati i tre voli dal Campanile e la festa sull’acqua
Di Manuela Pivato
Interpress/Mazzega Pivato Venezia, 07.02.2015.- Carnevale di Venezia.- Nella foto la sfilata delle "Marie" in Piazza San Marco
Interpress/Mazzega Pivato Venezia, 07.02.2015.- Carnevale di Venezia.- Nella foto la sfilata delle "Marie" in Piazza San Marco

Un occhio all’artigianato, un altro alla buona tavola, un altro ancora - molti altri ancora - su verso cielo, perché più dei coriandoli, delle frittelle e dei balli a palazzo, sarà il tempo la variabile che decreterà il successo della festa.

Si inizia sabato 23 gennaio, ma solo per due giorni; si riprende sabato 30 e, in un crescendo di voli dal campanile, abbuffate in Arsenale e frusciar di Marie, si arriva fino al 9 febbraio, martedì grasso. Carnevale “basso”, dunque, con il gelo dei giorni della “merla” ma anche con lo sprint della nuova direzione artistica del milanese Marco Maccapani, al quale si chiede di rianimare una manifestazione ormai quasi esclusivamente a uso, consumo e beneficio dei turisti. Pochi mesi di tempo per organizzare le idee e il programma di massima è pronto.

La prima novità sarà l’abolizione del grande palco in Piazza San Marco, che consentirà di risparmiare sul budget messo a disposizione da Vela e che, complessivamente, sarà di circa un milione e 300 mila euro, di poco inferiore a quello dell’anno scorso.

Al posto del Gran Teatro, una serie di strutture leggere tipo botteghe - sotto il titolo “Creatum” - ospiterà gli artigiani veneziani che eseguiranno i loro lavori dal vivo. Mascherei, tessutai, sarti, maestri vetrai, costumisti formeranno così un grande quadro vivente sullo sfondo della Piazza che, d’un balzo, tornerà indietro di due secoli e mezzo.

Gli altri poli d’attrazione, entrambi consacrati alle papille gustative, saranno l’Arsenale, dove quasi ogni sera a partire dal 30 sarà imbandito il Banchetto del re (dai 300 ai 500 euro a persona), e il Campo dei sapori e delle tradizioni a San Geremia, dove, dal 4 al 9 febbraio, saranno presentate «le eccellenze dei territori italiani in un viaggio attraverso i sapori e i prodotti tipici, le tradizioni, l’artigianato e il folclore»; il tutto all’ombra di un grande padiglione in stile settecentesco.

Se il rischio sagra è in agguato, la tradizione veneziana sarà perpetuata nella Feste sull’acqua nel rio di Cannaregio (il 23 il 24 gennaio), nei tre voli rispettivamente dell’angelo (il 31), dell’aquila (il 7 febbraio) e del Leon (il 9), nella festa sempiterna delle Marie che arriveranno in Piazza San Marco sabato 30 gennaio per la loro prima apparizione pubblica prima di venire inghiottite dai balli.

Al calduccio della Fenice andranno in scena a sere alterne “Stiffelio” e “La Traviata” di Giuseppe Verdi. Nelle calli e nei campi, invece, risuonerà la musica e i musei dovrebbero restare aperti anche di sera. «Chiedo la collaborazione dei veneziani - aveva detto fin dall’inizio Maccapani, che certo non ignora quanto sia scivoloso il terreno apparentemente leggero del Carnevale - voglio coinvolgere i residenti che dovranno tornare a divertirsi anche loro».

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