Botte per gelosia, in ospedale con fratture

Minacce di morte, calci e pugni: per mesi la donna è stata vittima della furia del consorte che da venerdì è in carcere
In meno di 24 ore, due uomini violenti sono finiti in carcere con l’accusa di aver reso un inferno la vita delle proprie compagne. Donne maltrattate, picchiate, vessate, umiliate, ferite nel fisico e nell’animo. I due - un albanese di 40 anni residente a Castello e un senegalese di 33 anni che vive a Marghera - erano destinatari di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere su richiesta del pubblico ministero Raffaele Incardona che sono state eseguite tra giovedì e venerdì pomeriggio.


Il caso più eclatante, in relazione soprattutto al tipo di violenze perpetrate alla vittima e alle conseguenze, è quello che vede protagonista una coppia che vive a Venezia, nel sestiere di Castello. Lui, L.A., 40 anni, lei di qualche anno più giovane. L’ultimo, drammatico episodio che aveva visto protagonista la donna è datato 10 dicembre. Ma i maltrattamenti - con minacce di morte, strattonamenti, calci e pugni - andavano avanti dai primi mesi del 2017, da quando i due avevano iniziato la convivenza. Il motivo delle aggressioni era sempre lo stesso: L.A. era accecato dalla gelosia nei confronti della compagna. Un’ossessione, questa, che aveva effetti negativi non solo sulla donna, ma anche sulle persone che stavano attorno a lei.


In un primo episodio di inaudita violenza, avvenuto nel mese di maggio, la donna era stata ritenuta dal compagno colpevole di aver parlato con alcuni uomini: era stata ricoperta di insulti e poi picchiata così violentemente che era finita in ospedale, dove i medici avevano dovuto sottoporla ad un intervento chirurgico per ridurre l’entità delle lesioni. La prognosi in quell’occasione era stata di 40 giorni.


Erano trascorsi solamente tre mesi e ad agosto era scattata una nuova, violentissima aggressione: il 40enne, per l’ennesimo scatto di gelosia, aveva colpito la consorte, causandole la frattura della mandibola e cinque giorni di ricovero in ospedale. Stanca di sopportare una tale escalation di violenza tra le mura domestiche, la donna aveva trovato la forza di rivolgersi alla polizia e denunciare il compagno. L’ultimo pestaggio, il 10 dicembre. Nel pomeriggio di venerdì gli uomini del Commissariato di San Marco hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere come disposta dal gip Gilberto Stigliano Messuti su richiesta del pm Raffaele Incardona. Il 40enne è stato portato nel penitenziario di Santa Maria Maggiore. Questa mattina, difeso dall’avvocato Carlo Stradiotto, l’uomo comparirà davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia durante il quale potrà fornire la propria versione dei fatti e rispondere alle pesanti accuse che gli vengono mosse, oppure potrà scegliere di stare in silenzio, in attesa della definizione della strategia difensiva.


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