Botte, minacce, estorsioni: "violento e perverso" ricatto di una baby gang a Mestre
MESTRE. I carabinieri definiscono questa brutta storia di bullismo ed estorsione tra diciottenni, "un perverso e violento ricatto, fatto di botte, indimidazioni e minacce", durato settimane, durante le quali - si legge in un comunicato del comando dell'Arma - "la giovanissima vittima è stata più volte picchiata e riceveva quotidianamente minacce sia telefoniche che dirette. Il gruppo di bulli aveva sottratto anche i documenti al giovane mestrino e proprio la minaccia di non restituirglieli che aveva fatto da leva per le richieste di danaro. Dalle indagini è emerso che lo stesso padre della vittima che appresa la vicenda dal figlio in lacrime era stato pesantemente minacciato di morte dal gruppo quando aveva cercato di affrontarli per dirgli di lasciar perdere il ragazzo".
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre hanno così svelato e posto fine ad un ricatto, che durava da alcune settimane, ai danni di un 22nne di Mestre, arrestando un moldavo appena 18nne, Bujac Vasile, residente da tempo a Stra, che aveva posto ai suoi danni una vera e propria estorsione e denunciando in stato di libertà due suoi giovanissimi complici di Dolo.
Tutto era iniziato con il rifiuto del giovane mestrino di partecipare agli illeciti della banda, diventandone così la vittima: botte e richieste di danaro per smettere, dagli iniziali centinaia di euro fino a 2 mila.
Alla fine il ragazzo si è rivolto ai carabinieri, che hanno iniziarlo a seguirlo, raccogliere informazioni fino ad "accompagnarlo" alla consegna di 1000 euro quale prima tranche dell’estorsione: appuntamento con mercoledì pomeriggio all’interno del Centro Commerciale di Auchan di Mestre, in un’area il più possibile esposta al passaggio pubblico.
"All’arrivo dell’aguzzino", raccontan ancora i carabinieri, "dopo qualche attimo necessario per gli opportuni contatti e per consentire l’effettiva consegna del denaro è scattato il controllo, con il fermo del ragazzo, bloccato con “le mani nel sacco” subito dopo aver ritirato la busta con i mille euro richiesti".
All’incontro erano presenti altri due giovani italiani facenti parte del gruppo della baby gang di cui uno minorenne, di appena 16 anni, che sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per il concorso nel reato di estorsione.
Sono tuttora in corso approfondimenti sulla vicenda, al fine di verificare se siano stati compiuti analoghi atti nei confronti di altri soggetti ed acclarare ulteriori responsabilità.
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