Borseggiatrice fermata: "Sono incinta". Così sfuma l'arresto

Gli agenti erano riusciti a bloccarla con il portafoglio della vittima ancora in mano
Pellicani Venezia 26.07.2011.- Imbarco differenziato per possessori dell'imob e non. Pontile actv linea 2 Rilato direzione Piazzale Roma.- Interpress Pellicani Venezia 26.07.2011.- Imbarco differenziato per possessori dell_imob e non. Pontile actv linea 2 Rilato direzione Piazzale Roma. - Interpress
Pellicani Venezia 26.07.2011.- Imbarco differenziato per possessori dell'imob e non. Pontile actv linea 2 Rilato direzione Piazzale Roma.- Interpress Pellicani Venezia 26.07.2011.- Imbarco differenziato per possessori dell_imob e non. Pontile actv linea 2 Rilato direzione Piazzale Roma. - Interpress

VENEZIA. Nemmeno il tempo di fermarla che lei ha subito detto le parole che gli agenti si aspettavano: "Sono incinta, non potete arrestarmi".

E' finita così l'operazione antiborseggio portata avanti dalla polizia locale nei confronti di una nota borseggiatrice bosniaca di 25 anni. La donna fa parte di un gruppetto di "manolesta" molto affiatato, tutte donne, tutte giovanissime,

Il gruppo agisce in prevalenza all'imbarcadero Actv della Stazione Santa Lucia a Venezia, prendendo di mira i turisti gravati da borsoni o valigie. La batteria di borseggiatrici conta ogni volta su cinque ragazze: una, con la susa della ressa, spinge la vittima, un'altra sfila il portafoglio. la terza lo riceve e si allontana. Le altre due coprono le spalle al terzetto-

Questa volta il gruppo aveva tentato di alleggerire un turista statunitense, intento vanificato dal pronto intervento degli agenti della polizia locale che hanno preso la bosniaca con il portafoglio in mano. La ragazza, in stato di gravidanza, è stata denunciata a piede libero per il reato di tentato furto pluriaggravato.

La legge impedisce l'arresto di donne incinte, motivo per cui molte borseggiatrici agiscono durante i mesi della gravidanza. Fino a due anni fa molte usavano la tecnica della "balia". Non appena venivano fermate una loro familiare arrivava di corsa mettendogli in braccio il figlio. A questo punto gli agenti erano costretti a liberare la madre non essendoci nel Veneto strutture in grade di accogliere bimbi piccoli in strutture carcerarie. Un fatto che richiamava in laguna frotte di borseggiatrici da tutta Italia.

Ma ora nel carcere della Giudecca è stata aperta la sezione Icam, in grado di ospitare carcerate e figli. La sezione è controllata da vigilatrici in borghese e dispone di stanze per il gioco e un giardino. Per questo motivo la tecnica della "balia" è stata immediatamente abbandonata dalle borseggiatrici il cui numero è andato così diminuendo.

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