Borletti: «Sulle navi soluzioni condivise»

La sottosegretaria all’assemblea sui progetti del turismo a San Leonardo: «Non possiamo decidere senza il Comune»
Di Alberto Vitucci

«Sulle grandi navi non ci sarà mai soluzione se non c’è convergenza istituzionale. Io voglio le navi fuori dalla laguna. Ma non possiamo decidere senza il Comune. Altrimenti non andremo da nessuna parte. E le navi continueranno a passare davanti a San Marco».

Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretaria ai Beni culturali, attende paziente la fine degli interventi sulla gestione del turismo. E poi lancia la sua proposta, tra gli applausi: «Non ci può essere convergenza che escluda il Comune di Venezia, che rappresenta la città», dice in modo ancora più esplicito. Un segnale del mutato clima con il sindaco Luigi Brugnaro. La rottura, gli insulti ricevuti nell’estate scorsa. Poi il chiarimento. Le idee restano distanti. Ma la volontà di collaborazione adesso è evidente.

La platea è quella di sala San Leonardo, a Cannaregio. Il presidente della Municipalità Andrea Martini presiede una iniziativa pubblica sui “Progetti per la gestione del turismo”. Emergenza ormai da tutti riconosciuta. «Siamo nel 2017 e la soluzione deve arrivare», scandisce Borletti, «ora le premesse ci sono». Illustra il nuovo Piano nazionale del turismo. Che traccia finalmente una cornice entro cui inserire i progetti del turismo “sostenibile”.

«Proprio quello che qui non si è fatto», sottolinea, «adesso Venezia sarà il caso esemplare per la gestione dei flussi. Di un turismo destinato ad aumentare». Parla dell’Unesco: «Non è il nemico, ma il migliore amico di Venezia. A luglio, quando ci sarà l’assemblea mondiale, vorranno vedere se sul fronte del turismo Venezia e il governo hanno fatto passi avanti».

La strada è quella giusta, ripete Borletti. Anche se ancora non basta. «Sul paesaggio e su Venezia mi sarei aspettata che il nostro ministero avesse maggiore voce in capitolo. Ma una soluzione forse sta per arrivare, anche grazie alla tecnologìa». Taglia corto sui tanti progetti che vengono «buttati sul tavolo». «Sono destinati a far passare ancora del tempo e quindi a lasciare le cose come stanno», dice, «una situazione umiliante».

Al microfono si alternano docenti universitari e comitati. Ognuno espone la sua ricetta per il governo dei flussi. Gian Battista Fabbri, docente e progettista Iuav, mostra la sua idea per escludere dal bacino San Marco le imbarcazioni turistiche. Due nuovi hub, alle Zattere e all’Arsenale Nord, con linee che partano da San Giuliano e Fusina. «Nuovi itinerari e valorizzazione delle aree periferiche», dice. Giuseppe Tattara, docente di Economia a Ca’ Foscari, illustra dati e cifre sui costi e benefici del turismo delle grandi navi. Luciano Mazzolin gli allarmi inascoltati lanciati negli ultimi anni. Francesco Pedrini illustra la sua idea di governo dei flussi. «Prima di qualunque altra cosa», dice, «dobbiamo sapere esattamente quali sono i numeri, che nessuno ha. Le tecnologìe ci sono, anche per sapere la situazione nelle varie aree della città in qualunque momento». Martini chiude invitando a «tenere alta la guardia». «Non sempre i progetti sul campo», dice, «fanno gli interessi della città. Il governo ascolti la nostra voce».

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