Borletti Buitoni: «L’ingresso a pagamento educa i turisti»
VENEZIA. «Quando ho proposto per prima un ticket d’ingresso a Venezia per i turisti giornalieri, sono stata attaccata da tutte le parti. Ora che con l’imposta di sbarco, una tassa di ingresso verrà di fatto adottata dico che per una volta sono pienamente d’accordo con il sindaco Luigi Brugnaro sulla sua utilità per Venezia».
Ilaria Borletti Buitoni è stata a lungo sotto segretario ai Beni Culturali con delega ai siti Unesco come Venezia e ora che, senza rimpianti, ha lasciato la politica, si rallegra per l’introduzione di quel ticket d’ingresso per chi visita la città senza fermarsi che costituisce una prima misura di controllo dei flussi, sia pure solo di carattere economico.
Come vede l’applicazione dell’imposta di sbarco?
«Credo che usata in modo intelligente possa essere uno strumento valido per modulare gli ingressi a Venezia, con un meccanismo che li favorisca anche da un punto di vista economico nei periodi di minore affluenza e li penalizzi nei periodi di alta stagione. Il Comune inoltre dovrà studiare attentamente il meccanismo delle esenzioni, perché chi ad esempio possiede una casa a Venezia, pur non essendo un residente, non dovrebbe pagarla».
Può funzionare anche da parziale disincentivo alla venuta a Venezia da parte dei turisti?
« Diciamo che può servire a far prendere loro coscienza che Venezia non è una città come le altre, che ha una sua fragilità e dunque va visitata tenendo conto della sua natura, anche pagando per visitarla. Vanno benissimo pertanto le campagne per il rispetto di Venezia, ma credo che al pagamento dell’imposta di sbarco vada associata e diffusa l’idea che attraverso di essa è possibile tutelare e proteggere una città fragile come Venezia. Anche se ci sono ancora comportamenti anche da parte dell’amministrazione che vanno in senso contrario».
A cosa allude?
« Alla crescita esponenziale di alberghi e ostelli a Mestre che servirà forse all’economia mestrina, ma ottiene sicuramente il risultato di scaricare una pressione di giornalieri, che in questo caso soggiornano in terraferma, ancora maggiore su Venezia. Di questo la città non ha assolutamente bisogno».
C’è anche un problema di qualità del turismo a Venezia, non crede?
«Sicuramente e anche in questo senso l’imposta di sbarco può essere utile. Molti turisti arrivano a Venezia e si comportano esattamente come se sbarcassero alla stazione di Zurigo, senza nessun rispetto per il luogo in cui si trovano. Bisogna fargli prendere una coscienza diversa di questa città diversa da tutte le altre. Già il fatto di pagare per visitarla o di dover scegliere un periodo piuttosto di un altro per essere meno penalizzati economicamente nel loro viaggio li indurrà a riflettere. Per questo credo che questo nuovo ticket possa essere una buona cosa per Venezia». —
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