Borletti al sindaco: «Stop al degrado»

La sottosegretaria ai Beni culturali lancia l’allarme: «Stiamo facendo fare all’Italia una brutta figura mondiale»
Di Alberto Vitucci

«L’Unesco e il mondo intero ci chiedono di affrontare il problema. La situazione è grave. Bisogna intervenire al più presto». La sottosegretaria ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni interviene sul degrado del turismo veneziano. Tende la mano al Comune («È ora di superare divisioni e mettersi intorno a un tavolo») e lancia proposte concrete. Come la prenotazione obbligatoria nei periodi caldi, gli itinerari alternativi per visitare la città, un governo dei flussi efficace.

Tutte cose di cui si parla da tempo.

«Ma non possiamo più aspettare. Stiamo facendo una brutta figura davanti al mondo. E ricordo che l’Unesco ha chiesto al governo italiano di affrontare il problema».

Un’estate da incubo. Il degrado veneziano sui giornali di tutto il mondo.

«Dispiace che Venezia sia messa sotto la lente per queste cose. Non se lo merita. Per rispetto alla città il problema va affrontato subito».

Da dove si comincia?

«Credo sia necessario mettere da parte divisioni politiche e personali e agire. Il governo della città deve capire che l’emergenza turismo non si può affrontare con provvedimenti estemporanei. Ma con una logica di sistema, azioni a breve, medio e lungo termine».

Cioè?

«Ci sono tante proposte. Bisogna mettersi tutti intorno a un tavolo. E fare prima di tutto una valutazione esatta del numero dei turisti che arrivano a Venezia. È paradossale che non vi siano cifre disponibili».

E poi?

«Poi, ripeto, si deve cominciare dal breve periodo, provando a fornire itinerari alternativi. Ci sono aree della città che soffocano, altre che non vedono un turista. E la bellezza di Venezia non è soltanto San Marco».

Ma forse non basterà. Chiaro che il turista mordi e fuggi vuole andare a San Marco.

«In una seconda fase si deve pensare alla prenotazione obbligatoria. Non significa impedire a qualcuno di vedere la città. Anzi, regolamentando i flussi si consente di vedere quello che adesso non si vede».

La tecnologìà potrebbe aiutare.

«Ma certo. Anche soltanto per sapere il numero esatto dei visitatori, distinguere tra i movimenti dei residenti, quelli dei turisti pernottanti e quelli dei giornalieri».

Buoni propositi che si ripetono ad ogni estate. Ma chi deve fare il primo passo?

«Il Comune deve rendersi conto che la convocazione di un tavolo con tutti i soggetti interessati per affrontare il tema non è più rinviabile. L’iniziativa deve partire dalla città. Noi come ministero siamo disponibili».

Il sindaco Brugnaro l’ha più sentito dopo le polemiche dello scorso anno?

«Non l’ho mai sentito. Ma non importa. Evidentemente abbiamo concezioni diverse. Credo però sia giunto il momento di mettere insieme le forze e risolvere un problema che sta facendo fare all’Italia brutta figura nel mondo. Non ce lo possiamo permettere, proprio quando il governo sta cercando di rilanciare l’Italia partendo dalla cultura».

Anche il problema grandi navi non è risolto.

«Ribadisco che le navi troppo grandi non possono entrare in laguna. Capisco che ai turisti piace vedere le città dall’alto. Non per questo possiamo autorizzare gli elicotteri sopra il Colosseo».

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