Bordello al confine austriaco, primo giorno molto “veneziano”

L’apertura del Wellness club di Hohenturn, cittadina austriaca a pochi chilometri da Tarvisio, ha visto un notevole interesse da parte dei clienti dalla nostra provincia

Centro benessere? No, è un bordello

TARVISIO. Il gran giorno è arrivato. E a quanto pare soprattutto per gli italiani, in primis, a giudicare dagli accenti, veneziani, chioggiotti e veneti in generale.

Ieri e oggi “festa” a Hohenturn, comune di 807 abitanti al confine con Tarvisio, per l’apertura del suo nuovo “Wellnessclub”. E’ chiamato così, ma in realtà è un’altra cosa. Nella struttura – si legge nei dépliant di presentazione – viene praticato «l’erotismo, il piacere e l’esclusività ai più alti livelli».

In parole povere, il wellness club di Hohenturn altro non è che un bordello. Vi lavoreranno non meno di cento prostitute contemporaneamente e le dimensioni dell’impianto – per numero di camere, area wellness di 7 mila metri quadrati, bar, ristorante – tengono conto di questo numero. Insomma, prestazioni sessuali a livello industriale, altro che!

E sabato al “Wellnessclub” di Hohenturn c’è stata la cosiddetta “giornata delle porte aperte”, come si fa in alcune fabbriche in occasione di feste aziendali o come si fa, o si faceva, nelle nostre caserme nella giornata del 4 novembre. Porte aperte a tutti, senza biglietto d’ingresso.

I gestori si aspettavano l’arrivo di un manipolo di curiosi, impazienti di attendere fino al giorno ufficiale dell’inaugurazione. Invece si sono trovati in poche ore davanti a un’invasione di oltre mille persone. Non solo uomini e non solo adulti. Addirittura famiglie con bambini, desiderose di vedere la nuova meraviglia, composta da divanetti, separé, vasche idromassaggio, saune, pali per la lap dance. Ma tra tutti gli accenti veneziani, mestrini, sandonatesi e chioggiotti si distinguevano. Da notare poi che proprio i clienti della nostra provincia sono i primi clienti dell’”Andiamo” l’altro conosciuto bordello di Villach, con autobus che partono da Mestre per portare gli allupati direttamente dalle ragazze oltreconfine.

C’era anche il sindaco Florian Tschinderle, che amministra Hohenturn a capo di una giunta monocolore dell’Övp, un partito che in Italia rappresenterebbe l’equivalente della Democrazia Cristiana.

Il primo cittadino – come si legge in una nota diffusa dal club – si è compiaciuto con i “tenutari” del bordello, per “i vantaggi economici” di cui beneficerà il comune, rallegrandosi perché con la sua entrata in funzione “nel nostro territorio si creeranno 36 nuovi posti di lavoro”.

Non sappiamo quanto l’entusiasmo del sindaco sia condiviso dai suoi concittadini. Possiamo soltanto immaginarci l’entusiasmo delle compaesane, nel sapere che i loro mariti e le loro figlie lavoreranno tra poco in una casa di piacere, sia pure con compiti di camerieri, addetti alle pulizie, cuochi e altro, compiti non direttamente connessi con “il piacere”.

Il ruolo da protagoniste competerà alle oltre 100 che avranno il compito di intrattenere i clienti, ragazze provenienti per lo più dall’Est Europa e quindi senza ricadute economiche dirette sul comune.

L’operazione “Wellnessclub” di Hohenwert è stata promossa da un gruppo di investitori tedeschi e svizzeri, che vi hanno investito 7 milioni. Di più non si è potuto sapere.

La scelta del luogo parla da sé: a due passi dal confine di Tarvisio, per puntare sulla clientela italiana. La “domanda” dal nostro Paese è enorme.

Lo conferma il direttore del bordello, Michael Müller, che in queste settimane è stato sommerso da mail inviate all’indirizzo di posta elettronica reperibile sul sito web, dove peraltro il nome del nuovo megabordello non è “Wellnesclub”, ma “Wellcum”.

E lo ha confermato il primo giorno di apertura.

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