Boom di meduse lungo il litorale «Sono innocue»

L’esperto del Museo di storia naturale rassicura i bagnanti «Cassiopea e polmone di mare non sono pericolosi»
Di Simone Bianchi

LIDO. Se siete stati al mare l’avete sicuramente vista. Una bella medusa, scura, color tabacco e con dei tentacoli che finiscono con un colore carta da zucchero. Molti l’accusano delle dolorose “punture” quando si nuota in mare. Ma la realtà è tutt’altra. La medusa in questione, infatti è la Cassiopea mediterranea avvistata in massa in laguna e lungo le spiagge.

Milioni. «Una medusa poco conosciuta dai nostri bagnanti», spiegano gli esperti del Museo, «si tratta in un certo senso di una new entry… almeno per numero e dimensioni. È chiamata anche “medusa occhio di bue” per l’aspetto simile a un enorme uovo cucinato all’occhio, potendo arrivare a 30 cm di diametro e diversi chili di peso. È da sempre presente in Mediterraneo e anche in Adriatico ma lungo le nostre coste era piuttosto rara fino a pochi anni fa, mentre da 5-6 anni il suo numero sta aumentando progressivamente. In questi giorni stiamo in effetti notando un’esplosione demografica di giovani esemplari: a fine luglio in Bacàn e al faro di San Nicolò se ne osservavano migliaia, così come in laguna nei pressi delle bocche di porto ma anche lungo le spiagge».

Asilo per pesci. «Il colore marroncino dell’ombrello è dovuto alla presenza di microalghe simbionti che vivono nei tessuti dell’animale; infatti questa medusa vive sempre in prossimità della superficie, per poter avere la luce necessaria alla sopravvivenza delle alghe. Sotto l’ombrello dei grandi esemplari è facile notare piccoli pesciolini che vi trovano protezione: sono giovani di sugarello e ricciola, grandi pesci pelagici».

Innocua. «Come l’altra grande e comune medusa, il Polmone di mare (Rhizostoma pulmo), anche Cassiopea mediterranea ha una bassa pericolosità per l’uomo. In questo periodo sono presenti inoltre molti Ctenofori, piccoli animali marini trasparenti apparentemente simili alle meduse ma anch’essi innocui perché completamente privi di cellule urticanti. In prossimità della spiaggia, di norma a profondità inferiori al metro, sono invece attualmente presenti anche esemplari di Vespa di mare (Carybdaea marsupialis), una piccola cubomedusa quasi trasparente dotata di quattro lunghi tentacoli violetti molto urticanti. Essendo difficilmente visibile, le persone colpite tendono ad incolpare le ben più evidenti Cassiopea e Polmone di mare che come già detto sono sostanzialmente innocue».

Un museo da scoprire. Il museo di Storia naturale di Venezia è uno dei più belli e attivi, con molte iniziative multimediali pensate per appassionati e soprattutto per le famiglie e si trova nello strabiliante Fontego dei Turchi, sul Canal Grande a pochi passi da piazzale Roma.

Ugo Dinello

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