Boom dei voucher, +23% nel turismo
Volano i voucher nel 2016 in provincia di Venezia, che assieme a Rovigo, segna l'incremento più alto in Veneto, pari al 20%. I numeri sono stati forniti dal Centro studi della Cisl del Veneto, che ha preso in esame i primi 11 mesi dell'anno, confrontandoli con tutto il 2015. Nello specifico il boom più alto si registra nel settore del turismo veneziano, passato da 476.108 ore in 12 mesi del 2015 alle 583.981 ore in 11 mesi del 2016, per un incremento del 23%.
Pressoché stabile invece l'utilizzo dei voucher nel settore dei lavori domestici, passato da 82.045 a 77.649 (-5%), ma manca ancora un mese nel conteggio e la somma potrebbe arrivare alla pari. Si registra invece un crollo, pari al 25%, nell'utilizzo nel settore dell'agricoltura. Nelle campagne veneziane sono stati venduti 53.677 voucher nei primi 11 mesi del 2016, contro i 72.030 del 2015. «La ulteriore crescita del numero dei voucher venduti non può essere interpretata come una emersione di lavoro svolto precedentemente in nero» ha commentato Onofrio Rota, segretario generale Cisl Veneto «Riteniamo piuttosto che si sia ulteriormente allargato il loro abuso e che alcune attività lavorative, prima svolte con contratto a tempo determinato o comunque nelle regole del lavoro dipendente siano state "destrutturate" e trasformate in "prestazioni accessorie" remunerate con i buoni lavoro».
Il sindacato lamenta che l'introduzione della riforma del lavoro Fornero (2012, Governo Monti) ha eliminato il vincolo della "occasionalità" oltre che a quello della "accessorietà", creando una distorsione nel loro uso. E la distorsione nel loro uso si vede con i voucher per il lavoro domestico, che dovrebbero servire a pagare la colf che lavora a ore e sono stabili in provincia di Venezia, mentre hanno avuto un ulteriore balzo in avanti nel turismo, sempre considerando che mancano i numeri di dicembre. In totale in Veneto quest’anno sono stati venduti 17,4 milioni di voucher (del valore di 10 euro ciascuno) contro i 15,16 milioni del 2015, con un aumento del 15%.
A livello regionale il settore del turismo ha registrato l'incremento maggiore: + 15% di media; in calo nelle attività agricole (-5%) e lavori domestici (-5%). «Si conferma quindi il panorama che era emerso dalla campagna "Stop voucher" che abbiamo condotto tra aprile e luglio di quest'anno: l'effetto negativo ha superato quello positivo» ha proseguito il segretario Rota «Sulle misure "restrittive" adottate dal governo Renzi rimaniamo dell'avviso che non siano sufficienti e ribadiamo le nostre proposte: ripristinare il nesso obbligatorio tra "accessorietà" e "occasionalità", migliorare la loro tracciabilità e vietare i voucher nei lavori pericolosi (edilizia), e ad alto tasso di abuso (agricoltura)». Per la Cisl comunque i voucher «se ben usati contribuiscono a regolarizzare il lavoro».
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