Bonzio e la sinistra con Casson l’assemblea sceglie il senatore

Oggi l’annuncio ufficiale. Dieci punti su cui i candidati si dovevano esprimere. «Ci ha convinto il profilo di chi ha condotto con noi tante battaglie». Anche Pelizzato con l’ex pm. Ora restano in corsa in tre
Di Alberto Vitucci
Riunione del PD a Forte Marghera - nella foto: Felice Casson
Riunione del PD a Forte Marghera - nella foto: Felice Casson

La Sinistra e l’Altra Venezia stanno con Casson. Un’affollata assemblea di Rifondazione e dall’associazione “Sinistra per l’Altra Venezia” ha espresso ieri l’appoggio alle primarie per l’ex magistrato e senatore del Pd. Decisione che sarà formalizzata stamattina, ma che ha avuto ieri il sostegno della quasi totalità dei presenti.

«Ci hanno convinto le risposte alle nostre richieste, molto articolate», spiega Sebastiano Bonzio, che ha deciso dopo aver raccolto 1100 firme di ritirare la sua candidatura, «ma soprattutto il profilo e la statura del candidato, che negli ultimi anni ha condotto con noi importanti battaglie in difesa dela legalità, del lavoro e dell’ambiente».

Insieme a Casson aveva risposto anche Nicola Pellicani. In qualche modo «sdoganando» la sinistra ed esprimendo apprezzamento e disponibilità a confrontarsi sui dieci punti presentati. Non ha risposto Jacopo Molina. E alla fine l’assemblea ha scelto Casson.

Un punto importante in favore dell’ex magistrato, che incassa il sostegno della sinistra di Bonzio dopo quello dei comitati che appoggiano l’indipendente «moderato» Giovanni Pelizzato, libraio e titolare della Toletta.

Dieci i punti che Sinistra e AltraVenezia hanno proposto ai candidati. In primo luogo la casa e la politica della residenza, il lavoro e i servizi pubblici, il turismo le grandi navi fuori dalla laguna, la modifica del Patto di Stabilità e la riorganizzazione del Comune, l’utilizzo del patrimonio storico (Arsenale e Forti di terraferma), i diritti civili alle «varie tipologìe di famiglie comprese nel territorio». Un punto che fa sobbalzare l’Udc, che avrebbe preferito un programma più sfumato su questo aspetto. Come sulle grandi navi e il lavoro. Proprio l’Udc si è riservata di attendere l’esito delle primarie - e del confronto nazionale con i centristi del Nuovo centrodestra - per decidere se appoggiare il centrosinistra come successo nel 2010.

«Noi siamo disposti a dialogare con tutti», dice Bonzio, «certo non vorremmo ripetere la situazione di cinque anni fa, con un partito del 2 per cento che ha avuto due assessori e molte presidenze». Presto per parlare di alleanze, che saranno definite a fine marzo. Ma intanto il blocco che sostiene i candidati alle primarie - e si è impegnato ad appoggiare nella corsa a sindaco chiunque dei tre risulterà vincitore - è composto da Pd, Psi, Italia dei Valori, Sel e Lista in Comune. A cui si aggiunge adesso anche la sinistra con molte liste civiche.

Soddisfazione a sinistra, dunque. Per una decisione, quella di ritirare il proprio candidato e di appoggiare Casson, vista come «saggia e vincente», «Non vogliamo essere velleitari o settari, ma riportare i valori della sinistra al governo di questa città, anche sull’onda di quanto sta succedendo in Europa con Tsipras e Podemos», dice Bonzio, «dopo lo scandalo sul Mose e una lunga e dilettantesca gestione commissariale, questa città deve girare pagina».

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