Bonisiolo vince il palio dei quartieri grazie ai profughi

Mogliano. Gli ospiti africani del centro di accoglienza per richiedenti asilo decisivi nella competizione in costume medievale. "Grazie a loro organizziamo anche la Sagra"

MOGLIANO. Al palio dei quartieri di Mogliano Bonisiolo sbaraglia la concorrenza grazie alla squadra mista con i richiedenti asilo. Domenica scorsa, quattro degli ospiti del centro di accoglienza gestito dalla Cooperativa Codess hanno partecipato, con tanto di costumi d'epoca, alle competizioni del palio cittadino.

Colori sociali: bianco e arancione, costume d'epoca: nelle originali vesti medievali sono riusciti a sconfiggere l'agguerrita concorrenza dei quartieri rivali primeggiando nell'antico gioco della Morosa. Forse nei loro Paesi d'origine, Congo, Etiopia e Nigeria, le tradizioni sono diverse, ma è bastato loro un po' di allenamento e molta abilità per fare la differenza anche in questa disciplina tipica della pianura padana.

La squadra da battere era quella del quartiere Ovest: i campioni in carica hanno dovuto perdere il primato in favore del gruppo di Bonisiolo.

La regia di questa vittoria non è però dell'associazione di quartiere presieduta da Antonio Bergo, ma di un'altra realtà attiva nella frazione: l'Associazione biblioteca di quartiere Bonisiolo, emanazione della consigliera comunale del Partito Democratico (ed ex presidente del quartiere) Margherita Chiarato. «Con gli ospiti del centro di accoglienza», spiega Chiarato, «organizziamo anche la sagra. Con questi ragazzi c'è ormai una collaborazione di lunga data. Loro si sentono inseriti e noi abbiamo una risorsa in più».

Così come nel calcio professionista, l'apporto dei talenti africani è stato determinante anche nella gioiosa competizione a tema medievale con cui si è conclusa domenica scorsa la Fiera del Rosario. E se di integrazione si parla, quale integrazione è migliore di quella dello sport?

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E se tra gli sbandieratori di Feltre, i masnadieri di Marcon, la badessa e i vari astanti, qualcuno dovesse pensare che la presenza di figuranti di colore risulti un po' insolita e poco ortodossa, basta dare un ripassino alla storia dell'arte. Gallerie dell'Accademia: Vittore Carpaccio, 1494, Miracolo della Croce a Rialto (telero dipinto per la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista) in Canal Grande c'è un gondoliere "moro". Qualche anno dopo, Gentile Bellini, "Miracolo della Croce nel canale di San Lorenzo": un altro "moro" sta per tuffarsi. Anche questa era la "Serenissima"...

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