Bonifiche, scatta il ricorso del Comune a Mattarella

Ca’ Farsetti chiede al presidente di annullare la multa di 2 milioni ogni 6 mesi per il mancato intervento in cinque discariche nel territorio veneziano
FAVARATO MALCONTENTA 17/08/2007 aree da bonificare..© Bertolin M.
FAVARATO MALCONTENTA 17/08/2007 aree da bonificare..© Bertolin M.

Il Comune chiede aiuto al Capo dello Stato, con un ricorso straordinario presentato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per annullare la richiesta del Ministero dell’Economia che gli chiede il pagamento di quasi 2 milioni di euro ogni sei mesi per la mancata bonifica di cinque discariche che ricadono sul territorio veneziano: quella nell’area Sordon, la Malcontenta C, la discarica situata a Carpenedo, quella sull’area Miatello a Marghera e infine la Moranzani B a Fusina.

Una vicenda che parte da lontano, dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea che nell’aprile del 2007 condannava la Repubblica italiana per non aver ottemperato agli obblighi comunitari in materia di discariche di rifiuti.

Una sentenza replicata sette anni più tardi perché nel frattempo il Governo italiano non aveva adottato le misure di salvaguardia che gli erano state imposte. Tra le discariche oggetto della condanna da parte della Corte comunitaria ci sono appunto le cinque che si trovano nel Comune di Venezia. La Presidenza del Consiglio dei Ministri allora decideva di rivalersi sulla Regione del Veneto e sul Comune di Venezia, perché sarebbero state le loro inadempienze a provocare la condanna per le discariche, diffidandoli da attuare subito interventi di messa in sicurezza e di bonifiche delle aree di rifiuti interessate.

La Regione e il Comune ricorrevano al Tar del Veneto contro la decisione per la Moranzani B, la Malcontenta C (in questo caso insieme anche alla società Syndial) e per le discariche dell’area Miatello e di Carpenedo. Ad aprile di quest’anno il Ministero dell’Economia notificava alla Regione Veneto un “conto” di poco meno di 4 milioni di euro da versare insieme ai Comuni coinvolti. Il Comune di Venezia dovrebbe in particolare pagare circa 400 mila euro a semestre per ognuna delle cinque discariche di sua competenza, per un totale di poco meno di 2 milioni di euro ogni sei mesi. Il Comune ha contestato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la decisione sulle discariche e diffidato il Ministero dell’Economia rivalersi su Ca’ Farsetti. In particolare l’amministrazione ritiene infondati i rilevi di Palazzo Chigi perché le discariche di Malcontenta C e Moranzani B sono attualmente oggetto di interventi di messa in sicurezza e di bonifica da parte delle società Syndial e Sifa. Per quanto riguarda la discarica sull’area Miatello, respinge la responsabilità sulla presenza di un deposito di ceneri di carbone, perché non sarebbe individuato l’autore dello scarico.

Per quanto riguarda la discarica nell’area Sordon sarebbe già intervenuta l’Autorità Portuale di Venezia, rimuovendo oltre 16 mila tonnellate di terreni inquinati conferiti in discariche autorizzate. La discarica di Carpenedo infine sarebbe stata messa in sicurezza permanente. Per questo il Comune di Venezia, ricordando che tre delle discariche sono comprese nel Sito di bonifica di interesse nazionale di Porto Marghera, sotto la responsabilità del Ministero dell’Ambiente, non si ritiene parte in causa e per questo ha presentato un ricorso straordinario al Capo dello Stato chiedendo l’annullamento delle sanzioni del Ministero dell’Economia.

Enrico Tantucci

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