Bonifiche nei 107 ettari Zaia lascia al Comune
Aree Syndial, la Regione cede al Comune di Venezia le proprie quote nella nuova società per la gestione dei 107 ettari di Porto Marghera, con l’obiettivo di accelerare così bonifiche e valorizzazione dei terreni. Dopo mesi di attesa e polemiche e dopo che lo scorso giugno è stato dichiarato scaduto il preliminare datato 2014, la vicenda si è arricchita ieri di una novità inattesa: la scelta della giunta regionale, presieduta da Luca Zaia, di dismettere la partecipazione acquisita da Veneto Acque spa nella Marghera Eco Industries, la società individuata come possibile veicolo per la compravendita del compendio immobiliare e delle aree della Syndial Spa di Porto Marghera, di proprietà di Eni. Ma attenzione, spiegano da Palazzo Balbi, questo non è un chiamarsi fuori dalla sfida di rilanciare Porto Marghera.
«La Regione rinuncia ad esercitare qualsiasi potere all’interno della società pur di imprimere ai processi in atto una definitiva e risolutiva accelerazione. Ciò che, a giudizio della giunta, era frenato da un meccanismo troppo complesso». La Regione lascia le sue quote al Comune che avrà il controllo totale della società nata dalle ceneri della Lido di Venezia Eventi e Congressi Spa e in cui Regione e Comune dovevano essere soci al 50 per cento attraverso Veneto Acque Spa e l’Immobiliare Veneziana. Scelta, quella della Regione, dettata anche dalle nuove norme sulle partecipate, da ridurre, e assunta in sintonia con il Comune. E infatti il sindaco ringrazia. «Questo è un passo in avanti nel progetto di rilancio di Porto Marghera e ringrazio il presidente Luca Zaia per la decisione», fa sapere Luigi Brugnaro. «La Regione avrà sempre un ruolo di fondamentale importanza in questo processo e mi auguro che il rapporto di massima collaborazione con il Comune di Venezia continui inalterato. Ora è il momento di guardare al futuro e il mio appello va a quanti hanno a cuore il rilancio di porto Marghera: tutti assieme, istituzioni, imprenditori e sindacalisti, dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare con l'obiettivo di creare nel sito le condizioni per l’insediamento di nuove attività produttive. Solo in questo modo potremo avere più posti di lavoro e opportunità di sviluppo».
La giunta regionale ha valutato nella delibera che la partecipazione alla società per l’acquisizione delle aree «inizialmente motivata da esigenze di urgenza in parte sfumate anche in ragione della nuova regolamentazione delle partecipate, apparisse oggi non più perseguibile e ha optato per la cessione al Comune delle proprie quote, impegnandosi a fornire tutto il proprio supporto», per il rilancio dell’area. Si attendono ora le reazioni della società dell’Eni.
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