Bonifica, i consorzi puntano sulla trasparenza

Siglato un protocollo d’intesa con le associazioni consumatori: «Non siamo enti inutili»
Borghesi Riese Pio X inaugurazione cava Bergamin pres. consorzio Piave Giuseppe Romano
Borghesi Riese Pio X inaugurazione cava Bergamin pres. consorzio Piave Giuseppe Romano

MOGLIANO. C’è chi li considera enti inutili, non conoscendone esattamente le competenze. E l’importanza del loro operato, fondamentale per la tutela del territorio, spesso non viene percepito dai cittadini, che, anzi, se ne lamentano dei costi. Da ieri, però, qualche cosa è cambiato per i consorzi di bonifica del Veneto. E questo grazie a un protocollo d’intesa firmato all’hotel Move di Mogliano fra l’Unione veneto bonifiche e le associazioni dei consumatori (Movimento consumatori, Lega Consumatori, Codacons, Adiconsum, Federconsumatori) che ha come primo obiettivo la trasparenza. «Riteniamo strategico rafforzare la concertazione con le associazioni dei consumatori», spiega Giuseppe Romano, presidente dell’Unione veneto bonifiche, che può contare nella nostra regione su un milione e 300 mila consorziati, «per incrementare l’opera di informazione e trasparenza nei confronti dei cittadini riguardo il ruolo e l’attività dei consorzi di bonifica nelle opere di prevenzione e di difesa idrogeologica del suolo, con l’ausilio di adeguate campagne di educational e comunicazione». Da parte loro le associazioni dei consumatori, spesso critiche nei confronti dei consorzi, esprimono soddisfazione per una intesa che si muove in varie direzioni. L’accordo stabilisce in primis l’attuazione di un sistema stragiudiziale (conciliazione paritetica) per la risoluzione preventiva delle controversie, proprio come succede con le aziende che forniscono energia, anche se le controversie stesse, al contrario di ciò che accade proprio con l’energia, si contano sulle dita di una mano, o massimo di due.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia