Bond argentini da risarcire 830mila euro a due famiglie
Bond Argentini, giustizia è fatta per due famiglie del litorale. Unicredit Banca s.p.a. è stata condannata a restituire oltre 830.000 euro a questi due nuclei che lavorano nel turismo.
Così recita la sentenza pronunciata dal giudice Chiara Martin del Tribunale di Venezia che ha accolto le richieste dello studio legale Pavanetto di San Donà. La vicenda è iniziata nel 2000. Le due famiglie si erano rivolte a Unicredit banca per investire i propri risparmi. Il funzionario dell'istituto ha consigliato ai clienti di investire le somme, allora più di seicentomila euro, in obbligazioni dell’Argentina. Era stato presentato come un investimento sicuro. A distanza di alcuni anni, come noto, le obbligazioni hanno perso quasi interamente il loro valore ponendo i risparmiatori in grosse difficoltà. Allora hanno chiesto la restituzione di tutte le somme investite.
Di fronte al rifiuto opposto dalla banca, i risparmiatori hanno scelto di trascinare la banca in Tribunale. Assistiti dall'avvocato Luca Pavanetto, legale sandonatese impegnato nella tutela dei cittadini e dei risparmiatori, hanno citato l'istituto, chiedendo la restituzione di tutti i risparmi investiti, per un importo di oltre seicentomila euro, in sola linea capitale.
«La banca», secondo la tesi di Pavanetto, poi accolta dal giudice, «non avrebbe rappresentato ai risparmiatori il rischio delle obbligazioni Argentina, violando l'obbligo di informativa e trasparenza a suo carico. La causa, durata oltre cinque anni, si è conclusa con una netta vittoria della famiglia, la quale si è vista ora finalmente riconoscere il proprio diritto alla restituzione di una somma che con gli interessi ora ammonta a oltre 830.000 euro. E non potrà sottrarsi al pagamento».
«Una vittoria importante su di una questione giuridica che ha ancora riflessi anche internazionali», aggiunge, «il Tribunale di Venezia ha accolto in pieno le nostre richieste. Unicredit non poteva non sapere della pericolosità di quelle obbligazioni. Era infatti obbligo della Banca, così come di coloro che operano nel settore degli investimenti, quello “di comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza per servire al meglio gli interessi dei clienti e per l’integrità dei mercati nonché acquisire le informazioni necessarie dai clienti e operare in modo che i clienti siano adeguatamente informati».
«È un segnale importante e decisivo», conclude il legale, «non solo per l'entità dell'importo, ma perchè valorizza e ridà piena dignità umana e giuridica alla figura dell'utente bancario, troppo spesso schiacciato dal colosso banca. I correntisti non devono aver paura di far valere i propri diritti».
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