Bomba day, sgombero nel raggio di 500 metri

Evacuazione nel raggio di 500 metri. A Marghera disinnesco di un ordigno da trasportare poi a Giare di Mira per l’esplosione controllata: traffico bloccato intorno a via delle Industrie
MESTRE
. Conto alla rovecia per il bomba-day di domani. Per gli uomini impiegati nel disinnesco della bomba da 500 libbre risalente alla seconda guerra mondiale e recuperata in via delle Industrie, la giornata inizierà all’alba, mentre per la popolazione il «b-day» comincerà alle 8. A quell’ora scatteranno i vari divieti di circolazione sulla rete viaria adiacente al luogo del rinvenimento.


Sgombero
. Per tutelare la pubblica incolumità durante le operazioni di disinnesco e rimozione, il sindaco di Venezia ha firmato l’ordinanza che dispone lo sgombero totale delle persone in un’area di 500 metri di raggio dal punto di rinvenimento dell’ordigno. In tale area sono comprese: via Paganello (da intersezione di via Ticozzi verso est); via F. Gioia; via delle Industrie (da intersezione di via F. Gioia verso est); via G. Ferraresi; via Pacinotti; via dell’Elettronica (verso la S.R. 11) e la strada comunale denominata Troso.


Il divieto
inizia alle 8 ed è previsto termini alle 10. In questo arco di tempo chi deve raggiungere Venezia, provenendo dall’autostrada deve percorrere corso del Popolo e da lì imboccare via Forte Marghera e quindi San Giuliano. Sempre in queste due ore sarà sospeso il sorvolo aereo della zona. Non è previsto invece il blocco dell circolazione ferroviaria sulla vicina linea che collega Mestre a Venezia, i treni potranno però subire dei ritardi.


Assistenza
. La Protezione civile realizzerà il Posto comando con il montaggio di una tenda da dove saranno gestite le operazioni di disinnesco prima e poi di carico e trasporto dell’ordigno a Giare. Nell’operazione sono impegnati gli artificieri del 3º Reggimento Genio Guastatori di Udine. In campo anche uomini delle forze dell’ordine, del Suem e dei vigili del fuoco che oltre ad assistere alle vere e proprie operazioni di disinnesco assisteranno la fase di trsporto e saranno impegnati nel far rispettare i vari divieti di circolazione.


L’ordigno
. La bomba di fabbricazione americana, sganciata nel corso di un bombardamento del porto ma inesplosa, è attiva e con le spolette di naso e di coda armate e quindi va prima disattivata e quindi spostata in un’area sicura per farla brillare. In questo caso è stata scelta Giare di Mira. Zona dove già in passato erano stati fatti esplodere ordigni ritrovati durante lavori sia a Mestre che in Riviera del Brenta. L’operazione si articola in più fasi. La prima avviene nel sito di ritrovamento dove la bomba è già stata imbragata. Con un congegno particolare, detto «chiave a razzo», viene disattivata la spola di coda tramite due cartucce esplosive che creano un movimento torcente che svita la spola e la trascina lontano. La bomba viene quindi caricata su un automezzo munito di gru e adagiata sulla sabbia. A Giare c’è il «fornello», la buca scavata dove viene sistemato l’ordigno. La bomba viene calata all’interno di un cassone di legno e la buca viene riempita d’acqua che assieme ai quintali di sabbia che vengono messi sopra ammortizzerà il botto. Sul campo 10 artificieri al comando del maresciallo capo Alessandro Corbia. Alle 14 di domenica dovrebbe essere terminata l’emergenza.

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