Bomba day, l’evacuazione slitta a lunedì 4

Ordigno trovato sotto la stazione: prima relazione degli artificieri. Sarà sgomberata un’area di 250 metri

Bomba nel tunnel del tram, la prima relazione degli artificieri del terzo reggimento guastatori , con sede a Udine, è stata consegnata in Prefettura.

Sono loro a gestire le operazioni di disinnesco e brillamento della bomba, trovata venerdì mattina all’interno del tunnel sotto la stazione. Un ordigno con 150 chili di tritolo, che risale alla Seconda guerra mondiale, che è emerso durante gli scavi, controllati, del pavimento del sottopasso. La relazione, inviata in Prefettura, spiega secondo gli esperti degli artificieri, come si interverrà per neutralizzare l’ordigno che dopo la spolettatura, verrà portata via per essere fatta brillare in laguna, forse a Giare di Mira. Gli artificieri hanno stimato in circa 30 minuti il tempo per la spolettura cioè rendere inoffensive le due spolette, una in coda e una in testa all’ordigno.

L’intervento verrà eseguito all’interno del tunnel del sottopasso del tram, dove è custodita la bomba, inserita in un anfratto, coperta da sacchi di sabbia e transennata.

Poi la bomba verrà portata all’esterno del tunnel della stazione e caricata su un camion per essere portata in barena .

Questa fase circa un’ora e mezza, al massimo.

Contemporaneamente è in arrivo in Comune, attraverso la Prefettura, la richiesta di approntare un piano di evacuazione. L’ipotesi, abbastanza attendibile è di sgomberare un’area della stazione, in un raggio di 250 metri e questo comporterà il fermo dell’attività ferroviaria della stazione di Mestre. Al Comune il compito di individuare attività, famiglie, strutture da evacuare mentre all’interno della stazione interverrà la polfer. Attivata anche la protezione civile. Queste le ipotesi avanzate dagli artificieri che dovranno essere confermate domani, mercoledì, nel vertice in Prefettura che deve decidere come intervenire. La proposta fatta dal colonnello dell’esercito è di attuare il disinnesco e l’evacuazione lunedì 4 febbraio. Questo perché è la giornata del Carnevale veneziano in cui è prevista la più scarsa affluenza di visitatori nel centro storico veneziano e quindi i disagi saranno minori. Ieri il cantiere del sottopasso del tram ha ripreso a lavorare, con scavi controllati e una bonifica bellica dei terreni. Il timore è che vengano trovati altri vecchi ordigni sotto la stazione, bombardata nel marzo 1944. Se altri ordigni emergeranno dal sottosuolo, il piano dovrà essere ridiscusso.

Sul fronte della ripresa del servizio, Pmv ha consegnato l’ultima relazione all’Ustif che entro mercoledì, si spera, dovrebbe comunicare quali altre prove sono necessarie e i tempi. Prove necessarie a verificare che tutto sia a posto per il pre-esercizio, che sancirà la ripresa delle corse tra Favaro e via Sernaglia, dopo quasi quattro mesi di fermo.

Carlo Mion

Mitia Chiarin

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