Bologna: primo caso in Italia di influenza, è in anticipo

È uno fra i primi cinque casi di influenza stagionale in Europa. Riguarda una persona anziana, autorizzati i vaccini a breve in farmacia
Nella foto d'archivio un termometro. FRANCO SILVI /ANSA/ I50
Nella foto d'archivio un termometro. FRANCO SILVI /ANSA/ I50

In anticipo rispetto al previsto, e prima ancora della partenza della campagna per le vaccinazioni, è arrivato in Italia il primo caso di influenza stagionale, uno dei primi cinque in Europa. A esserne colpita da A/H3 un’anziana ricoverata al policlinico Sant’Orsola di Bologna. Mentre ci si organizza per la partenza, a metà ottobre, della vaccinazione per over 65 e persone a rischio, l’Agenzia italiana del farmaco ricorda l’importanza di vaccinarsi. Ma, allo stesso tempo, gli esperti avvertono: serve proteggersi ma è necessario tenere bene in mente che in circolazione ci sono anche altri virus.

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Intanto, da oggi, si sa quali sono i vaccini autorizzati, che presto arriveranno anche in farmacia. È stata appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Determina dell’Agenzia italiana del farmaco  che autorizza quelli disponibili per la stagione 2015-2016. Secondo la procedura centralizzata dell’European medicines agency, sono stati registrati Intanza (Sanofi Pasteur), Optaflu (Novartis) e Fluenz Tetra (Medimmune). Come ogni autunno, la campagna vaccinale partirà dalla metà di ottobre e durerà fino a fine dicembre. È raccomandata, e sarà offerta gratuitamente, agli anziani, a donne incinta, malati cronici e lavoratori sanitari.

La protezione indotta dal vaccino comincia circa dopo due settimane dall'inoculazione e dura per un periodo di sei-otto mesi per poi decrescere. Per questo, ricorda l’Agenzia italiana del farmaco, «è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all'inizio di ogni nuova stagione influenzale anche quando la composizione dei vaccini rimane invariata rispetto alla precedente stagione». Segnalare eventuali reazioni avverse sospette che si dovessero verificare dopo la somministrazione del vaccino, sottolinea l'agenzia, è «importante, in quanto contribuisce al monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale».

Tuttavia, non sempre linfluenza è colpa del virus di stagione. «Studi recenti hanno evidenziato come, in percentuali diverse, i fenomeni influenzali diagnosticati costituivano diverse forme infettive respiratorie dovute a virus respiratori di altro tipo, in particolare quello sinciziale», spiega Tiziana Lazzarotto, virologa di Bologna e componente del direttivo della Associazione microbiologi clinici italiani. Quindi, è giusto vaccinarsi, ricorda Lazzarotto, ma farlo «non esclude che nei mesi freddi si possa incorrere in infezioni respiratorie anche severe in quanto altri virus sono i responsabili di oltre il 30 per cento degli eventi, soprattutto tra i bambini».

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