Bolli sanzioni e cartelle esattoriali, Adico: «Attenti alle prescrizioni»
L'associazione consumatori lancia l’allarme: «Prima di pagare chiedete un consulto per valutare i termini di validità»
Non solo il cellulare intasato da chiamate di numeri sconosciuti che tentano di vendere contratti di qualsiasi voglia genere con improbabili fornitori di energia o servizi, ma anche postini che suonano il campanello e recapitano cartelle esattoriali che fanno riferimento a multe, mancati pagamenti dei quali ci si era dimenticati l'esistenza o che risalgono a parecchi anni addietro.
E tutto prima di fine anno, per erodere la tredicesima.
L’allarme dell’Adico
Adico, associazione difesa consumatori, denuncia una situazione che mai come quest’anno sta raggiungendo toni esasperati.
«Proprio in questi giorni» spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini «il nostro ufficio sta ricevendo numerose richieste di informazione e di intervento da parte di contribuenti mestrini e veneziani per cartelle ritenute non più esigibili dall’Ente riscossore, come l’Agenzia Riscossione Entrate, dato che è scaduto il tempo concesso dalla legge per ottenere il pagamento dal diretto interessato. Per questo stiamo spiegando a tutti di stare in guardia».
Esempio classico – spiega Adico – quello di un nostro socio, C.S, che ha ricevuto «la richiesta del pagamento di un bollo del 2017 notificato nel 2019, per il quale chiederemo ovviamente la prescrizione». Domanda Garofolini: «Ma quanta gente lo fa?».
Prosegue l’Ufficio Adico: «Molti contribuenti veneziani sono alle prese con un boom di cartelle esattoriali che in molti casi contengono richieste di pagamenti teoricamente (o all’apparenza) non più dovuti perché appunto, prescritti. Parliamo in primo luogo dei bolli auto. Ma anche di sanzioni stradali, contributi vari, come quello per il consorzio di bonifica Acque Risorgive e molto altro ancora. D’altra parte non è una novità che a fine anno le amministrazioni aumentino l’attività di riscossione, dato che è l’ultima chance per sanare il bilancio annuale. Ciò comporta, ahi noi, anche l’invio di cartelle esattoriali per pagamenti non più dovuti. E la domanda è: perché succede questo? Si tratta solo di semplici errori, magari telematici, oppure è un tentativo di recuperare anche importi prescritti contando sull’inconsapevolezza del cittadino?».
Chiarisce Garofolini: «Per prima cosa bisogna distinguere fra prescrizione e decadenza».
Come muoversi
Come muoversi? «Quando si ritiene che una richiesta di pagamento sia prescritta, la prima strada da intraprendere è la richiesta di annullamento in autotutela. Di fatto, si chiede all’ente riscossore di cancellare la cartella in quanto sono passati i tempi per far valere la pretesa. In questo modo, l’ente evita i possibili costi per contrastare un ricorso del contribuente. Proprio il ricorso, infatti, è la seconda strada obbligata nel caso di una mancata risposta rispetto alla domanda di annullamento».
Garofolini snocciola alcuni consigli: «Nella grande confusione che regna attorno a questo argomento, una cosa è certa, in questo periodo dell’anno il tentativo di recupero dei crediti da parte degli enti riscossori si fa sempre più audace. Noi non siamo a favore dei furbetti. Ma ci sono delle norme, a tutela degli utenti e del diritto a tempi certi e contenuti per l’esecuzione di atti giudiziari, che devono essere rispettate. La prescrizione dovrebbe essere automatica, non dipendere dalle richieste di un contribuente ignaro dei propri diritti».
Da qui l’appello: «Invitiamo i veneziani che ritengano di aver ricevuto intimazioni di pagamento all’apparenza non dovuti, a contattarci per richiedere la nostra assistenza e valutare l’esistenza o meno degli avvenuti termini di prescrizione». —
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