Bolkestein, ancora un rinvio per i banchetti

Il presidente della commissione Pellegrini: «Governo e Regione non decidono, come per le navi»
Interpress/M.Tagliapietra venezia 29.11.2016.- Manifestazione Ambulanti Da campo San Bortolomio al Comune.
Interpress/M.Tagliapietra venezia 29.11.2016.- Manifestazione Ambulanti Da campo San Bortolomio al Comune.

VENEZIA. Ancora una proroga per l’entrata in vigore della Direttiva Bolkestein. Quella che fissa nuove regole per la concessione del suolo pubblico alle attività ambulanti. La scadenza è stata prorogata per la seconda volta dal governo, adesso fino al 31 dicembre 2020. Le autorizzazioni del commercio ambulante su suolo pubblico, banchetti e rivendite, sono dunque salve. «È il governo dei rinvio», sbotta Paolo Pellegrini, consigliere comunale della Lista Brugnaro, presidente della commissione che si occupa di commercio, «siamo sempre al passo dei più lenti, anzi praticamente fermi. Aveva ragione il Gattopardo: che tutto cambi perché nulla cambi». Pellegrini rivendica il lavoro fatto dalla commissione e dagli uffici insieme alla giunta. «Abbiamo fatto un grande lavoro almeno come dimensione», dice, «con gli uffici del Comune, le categorie dei commercianti, degli esercenti e degli artigiani, prima abbiamo subito una proroga di quasi due anni, e adesso una seconda proroga di un altro anno». Significa che l’obiettivo di razionalizzare gli spazi e l’occupazione del suolo pubblico, giunta a livelli in qualche caso intollerabili, si allontana ancora. In corso di discussione molti “pianini”, micropiani urbanistici di zona previsti dalla normativa per risistemare le attività prima del rinnovo delle concessioni in essere. Un lavoro faticoso, che sconta i ritardi di anni e oggi anche l’esplosione del fenomeno legato al turismo di massa.

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 26.02.2015.- Banchetti Rialto chiusi per manifestazione.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 26.02.2015.- Banchetti Rialto chiusi per manifestazione.


Non solo i banchetti degli ambulanti. «Assistiamo a continui rinvii per non prendere decisioni», attacca Pellegrini, rivolto al governo ma anche alla Regione. In particolare non sono state avviate dalla Regione, competente per materie, le delibere approvate dal Consiglio comunale sui take away, cioè il divieto di aprire nuove attività nella città storica per la vendita di cibo in strada. Per alcuni si trattava di un provvedimento insufficiente a fronteggiare il fenomeno. Ma nemmeno quello approvato dalla maggioranza - e proposto dallo stesso Pellegrini - è mai stato reso operativo. Con le conseguenze che si possono vedere.

Poche novità anche sul fronte delle strutture ricettive. La Regione è un ritardo con le classificazioni, e il governo non ha ancora concesso al Comune la facoltà di istituire un registro locale per le attività autorizzate, come richiesto peraltro dalle cinque maggiori città d’arte riunite a Firenze.

«In questo Paese da un rinvio si passa a un altro», scrive Pellegrini nel suo blog giornaliero. E attacca il governo anche sulla questione delle grandi navi. «Un rinvio sine die della questione grandi navi che ci contrabbandano come decisione del Comitatone… Vedremo.(a.v.)


 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia