Bocconi avvelenati, uccisi tre cani

Tutti i casi accaduti in una settimana. Cresce l’allarme tra i padroni. Denuncia ai carabinieri
TOSATTO -A- CUCCIOLI LABRADOR VIA CALZETTA GM - TOSATTO -A- CUCCIOLI LABRADOR VIA CALZETTA GM
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MARTELLAGO. Bocconi avvelenati per i cani. Cresce l’allarme per i proprietari degli animali, costretti a prendere immediate precauzioni per evitare che altri amici a quattro zampe diventino le vittime di malintenzionati. Colpa dei ladri o solo invidie? E perché prendersela con queste bestiole? Intanto una delle due famiglie di via Frassinelli a Olmo ne ha parlato con carabinieri di Martellago, che stanno cercando di capire chi possa essere stato.

Nell’arco di una settimana, da martedì primo marzo a quello successivo, si segnalano tre casi: ne hanno fatto le spese un Pastore tedesco maschio di otto anni, di nome Leo, e un Labrador femmina di quattro anni, Eva, fatti fuori da una casa, mentre in quella vicina, non ce l’ha fatta una bastardina di otto, Milly, trovata agonizzante e poi deceduta nel corso della giornata quand’era già stata portata agonizzante dal veterinario. In tutti i casi, non sono stati trovati bocconi sospetti e la tecnica usata è sempre uguale: i cani erano all’interno del loro giardino e sono stati attirati da qualcuno sino alla recinzione della casa. Lì gli è stato somministrato qualcosa di fatale. Non è la prima volta che capita in zona una vicenda del genere ma quanto successo da inizio mese ha fatto suonare il campanello d’allarme ai residenti.

Le storie di Leo ed Eva arrivano da una stessa famiglia, abituata a vivere con i cani, avendone cinque sino a pochi giorni fa: ora sono tre. L’8 marzo, dopo essere stati avvelenati, il maschio si è sentito male e si è allontanato da qualche parte per lasciarsi morire: i proprietari non lo hanno più ritrovato. Eva, invece, presentava la lingua bianca ed è deceduta laddove aveva partorito i suoi cuccioli.

«Il responsabile», spiega la padrona, «deve aver aspettato di avvicinarli quando non c’eravamo. In casa teniamo l’antidoto ma purtroppo era troppo tardi per somministrarlo. Abbiamo informato i carabinieri e speriamo che il responsabile venga presto identificato e denunciato per maltrattamenti di animali». Riguardo a Milly, la sera del 29 febbraio era stata sentire abbaiare e poi dirigersi verso il lato dei campi. Il mattino seguente era malconcia. Inevitabile il trasferimento dal veterinario, che ha diagnosticato l’avvelenamento. Nel corso delle ore successive, la bestiola è peggiorata e non è riuscita a salvarsi.

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