Bocciato il referendum sull’Unione dei Comuni
MARTELLAGO. Non passa in Consiglio comunale a Martellago la richiesta di indire un referendum per aderire o meno all’Unione dei comuni con Mirano, Spinea, Santa Maria di Sala, Noale e Salzano. Tutto era nato da due interpellanze una mozione presentate dalla minoranza sullo stesso argomento e che ha scatenato il dibattito per gran parte della seduta. In pratica, l’opposizione (Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Un comune per tutti e Misto) si rifaceva all’articolo 6, comma 2, del regolamento elettorale dove «il referendum propositivo o di indirizzo è obbligatorio in caso di costituzione di un’unione di più Comuni e/o di fusione con altro Comune o in caso di costituzione di un’area metropolitana in cui il Comune voglia far parte». E il M5S non esclude un ricordo al presidente della Repubblica.
Per il sindaco Monica Barbiero si è agito in modo corretto. «Il regolamento» replica «è stato approvato dal Consiglio comunale nel 2002 e questi temi erano ancora un percorso lontano. Poi sono arrivate altre leggi e quelle nazionali prevedono il referendum solo per le fusioni, mentre per gli atti costitutivi servono i due terzi del Consiglio. Il progetto Unione era inserito nel nostro programma».
Ma la minoranza non ci sta e per Moreno Bernardi (Un comune per tutti) «manca la volontà per farlo e avete paura di perdere», per Gianfranco Pesce (Misto) «era una questione di rispetto verso i cittadini», per Davide Da Ronche (M5S) «si facevano partecipare i cittadini alla decisione» e Alberto Ferri (Lega) aggiunge che «si è tolto qualcosa ai martellacensi». Intanto come vice presidente del Consiglio comunale, al posto della dimissionaria Sara Sabbadin, è stata eletta Giancarla Marcato (Pd). Il M5S aveva proposto Barbara Simoncini. (a.rag.)
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