Blocco dei cambi d’uso, restano le deroghe

La giunta tiene duro in Commissione sulla richiesta di modifiche per evitare possibili contenziosi
Sul blocco dei cambi di destinazione d’uso per alberghi e bed & breakfast stabilito dalla Giunta, ma derogabile di volta in volta sulla base delle valutazioni dell’Amministrazione non si cambia linea.


Così come sull’esclusione dal blocco dell’isola della Giudecca, dove invece i cambi di destinazione d’uso a fini alberghieri potranno essere continuati a essere presentati come prima. L’assessore all’Urbanistica Massimiliano de Martin ha fatto muro ieri in Commissione consiliare a tutte le richieste di modifica della delibera che andrà giovedì 15 al voto del Consiglio comunale. Perplessità espresse non solo dalle opposizioni, ma anche da consiglieri di maggioranza, come Paolo Pellegrini della Lista Brugnaro, che temono con il nuovo regime delle deroghe un intasamento del Consiglio comunale chiamato a decidere caso per caso.


Tutti d’accordo - maggioranza e opposizione - sulle finalità della delibera ma il timore è che con il regime della possibile deroga al blocco lasciato alla decisione della Giunta in base al tipo di richieste presentate, ci si ponga di fronte al riischio di illegittimità, visto che domande analoghe potrebbero essere in un caso accettate e in un altro bocciate, esponendosi al rischio di ricorsi. Per De Martin invece la delibera «tiene» sul piano giuridico nella forma attuale e non sarà dunque modificata. Proteste anche per l’esclusione dal blocco dei cambi di destinazioni d’uso della Giudecca. Il rischio per la consigliera del Pd Monica Sambo - che ha già annunciato un emendamento che chiede l’estensione all’isola del blocco - è che la Giudecca possa trasformarsi nel nuovo “sfogo” alberghiero di Venezia. Ma secondo De Martin non è così perché l’isola da questo punto di vista ancora sottoutilizzata.


Da parte sua il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi ricorda che il partito ha già presentato 5 delibere di iniziativa consiliare su residenza e turismo a Venezia (nei primi giorni di aprile) e una delibera su edilizia e residenza (primi giorni di settembre 2016).


«La Giunta Brugnaro - denuncia - fa di tutto per bloccare tali iniziative che costringerebbero il Consiglio a prendere finalmente posizione su questi temi. Ricordo che la delibera presentata in pompa magna dall'assessore De Martin è ben diversa da come è stata venduta. Attraverso quella delibera, infatti, la politica invece di stabilire regole trasparenti uguali per tutti, attribuisce a se stessa il potere di decidere di volta in volta la deroga da concedere. Avremo il “sistema consigliera Locatelli” istituzionalizzato? Per il bene della Città e secondo il principio della trasparenza va fatto invece il contrario: la politica deve stabilire prima le regole chiare, trasparenti e uguali per tutti e le deroghe devono essere pochissime e motivate oggettivamente, non soggettivamente»
.(e.t.).


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