Bloccato in secca l’incubo dei balenieri

La nave “Bob Barker” attesa in riva Sette Martiri si è incagliata davanti alla Certosa: liberata dall’alta marea serale
Di Vera Mantengoli
Interpress/Mazzega Venezia, 06.02.2016.- Va in secca la Bob Barker, la nave della flotta Sea Shepherd, la più temuta dai balenieri, tra San Elena (Collegio Navale Morosini) e S.Andrea.-
Interpress/Mazzega Venezia, 06.02.2016.- Va in secca la Bob Barker, la nave della flotta Sea Shepherd, la più temuta dai balenieri, tra San Elena (Collegio Navale Morosini) e S.Andrea.-

Dov’è la “Bob Barker”? Il terrore dei balenieri giapponesi è finita in secca in laguna, davanti alla Certosa e solo l’alta marea l’ha liberata intorno alle 22.

La Capitaneria ha comunque aperto un’inchiesta. Così, ieri quella domanda era sulla bocca di tutti. Ieri mattina gli amanti delle balene si sono messi in marcia da Venezia e dalla terraferma per provare l’ebbrezza di visitare la temibile nave che senza macchia e senza paura ha salpato gli oceani per difendere il popolo delle acque. Peccato che, arrivati in Riva Sette Martiri, della mitica Bob Barker non c’era l’ombra. Ad attendere le centinaia di persone che arrivavano a portare scorte per la cambusa, solo un gruppo di volontari che annunciava che la nave aveva avuto, intorno alle 12, un problema tecnico e che non sarebbe arrivata all’incontro. Le persone hanno lasciato frutta, verdura, zucchero e beni di prima necessità, che speravano di poter consegnare a bordo della nave che da una settimana si prepara per partire per una missione segretissima. Un problema tecnico non da poco se non sono ancora stati resi noti i dettagli dell’intoppo. Oggi alle 14 è comunque prevista la conferenza aperta al pubblico all’Isola della Certosa. Non sono assicurate le visite a bordo, ma si potrà parlare con l’equipaggio e i volontari. Gli aggiornamenti in diretta verranno pubblicati sulla pagina Facebook dell’evento (Mv Bob Barker a Venezia). Nonostante il web ne avesse dato notizia, in molti non si erano accorti che l’orgoglio della Sea Shepherd era finita miseramente in secca.

Riverniciata per l’appuntamento con i suoi fans, l’eroina dei mari si è incagliata a neanche cento metri dall’isola della Certosa. L’incaglio è avvenuto quando a bordo c’era il pilota veneziano, che sale su tutte le navi in movimento in laguna, ed è avvenuto a poppa, cioè nella parte della nave dove ci sono eliche e timone, con la conseguenza che nemmeno la presenza di due rimorchiatori e della Capitaneria di Porto ha potuto essere d’aiuto. L’unica soluzione era aspettare l’alta marea che, con l’arrivo della luna nuova di lunedì, ha tocca un picco di 55 centimetri: verso le 22 l’attracco alla Certosa. Non è la prima guerriera che ha trovato in quel punto filo da torcere. In passato perfino la fregata Libérateur d’Italie di Napoleone è stata bombardata da alcune cannonate partite dal Forte Sant’Andrea.

Nei social le persone si sono scatenate. In molti hanno pensato a una figuraccia, sdrammatizzando con battute come ’desso i tien d’ocio i go e i paganei o i xe abituai in alto mar. «Ci dispiace che molte persone siano state deluse», ha dichiarato Enrico Salierno, vicepresidente di Sea Shepherd Italia, «e ringraziamo tutte le persone che ci hanno dimostrato tanta solidarietà e calore portandoci provviste e facendo una donazione. Oggi saremo alla Certosa, non possiamo assicurare visite, ma ci saremo per parlare con chiunque arrivi».

Un giorno da dimenticare per una nave che ha compiuto imprese epiche, ma che non si era ancora confrontata con la vera regina dei Mari.

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