Bloccato il volo per Tirana «Dieci ore in aeroporto»
Protesta di un’ottantina di viaggiatori: dovevano partire alle 13 ma alle 22 erano ancora in attesa. «Tante mamme con bambini, nessuna informazione»
BOLLIS TESSERA: DISGUIDI E RITARDI ALL'AEREOPORTO MARCO POLO 16-08-2008 © LIGHTIMAGE
Odissea per un’ottantina di passeggeri del volo Fly Ernest diretto a Tirana, in Albania. L’aereo, il volo EG0215 sarebbe dovuto decollare attorno alle 13 dall’aeroporto di Tessera, ma i passeggeri alle 23 di ieri sera erano ancora in attesa all’aeroporto, ad aspettare notizie e informazioni farraginose e frammentarie date con il contagocce dopo richieste su richieste. «I passeggeri erano già imbarcati», racconta Alessandro, padovano, «una volta sopra, li hanno fatti scendere per un problema». Da lì è cominciata l’odissea. «Prima hanno comunicato che il volo sarebbe partito alle 17, poi era dato in partenza più tardi, alle 20, alla fine attorno alle 23». Un modo - spiegano i passeggeri infuriati - per prendere evidentemente tempo visto che la gente era stufa e stanca, accaldata, aveva perso appuntamenti e prenotazioni. «Tra l’altro», spiega un altro passeggero, «collegandosi al sito dell’aeroporto, le informazioni non erano le medesime».
Verso sera, quando è stato comunicato che il volo sarebbe partito alle 23, non ci credeva più nessuno. «Imbarcati in aereo», racconta ancora Alessandro, «ci sono neonati, bambini piccoli, anziani, la mia compagna ha un bambino di sei mesi e sto andando a prenderla per riportarla a casa dopo averla accompagnata al mattino». Ore perse, tragitti a vuoto, tanta preoccupazione. Anche perché in diversi dopo l’attesa, si sono scoraggiati e se ne sono andati alla spicciolata, stufi e stanchi di aspettare senza sapere nulla, senza avere con sé i bagagli, dopo aver fatto il check-in. «Avevo bisogno dei pannolini per il mio bambino neonato», racconta una donna dall’Aeroporto, «mi è stato detto che vengono forniti solo per le emergenza. Ma quali sarebbero le emergenze se non questa». Non solo. «In tanti hanno chiesto le valige, ma nonostante il passare delle ore, non le abbiamo viste».
A qualcuno è stato dato un voucher per la cena attorno alle 19, dopo sette ore di attesa. «Neanche a tutti», continua Alessandro, «perché quando sono stati consegnati i buoni, alcuni erano da altre parti a chiedere notizie, che arrivavano fermando qualche poliziotto». «Siamo rimasti un’ora e mezza senza informazioni continua la donna, «senza che nessuno ci dicesse proprio nulla, nel sotterraneo».
I passeggeri non sono riusciti a capire se il problema fosse un guasto, se l’aereo non partiva perché non arrivava quello sostitutivo, se avrebbero dovuto trovarsi un albergo e disdire l’eventuale prenotazione. «Non abbiamo ricevuto l’assistenza dovuta», aggiungono, «alla fine chi di noi aveva figli ha preteso le valige e se ne è tornato a casa».
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