Blitz, preso a S.Maria di Sala l’assassino di Venturini

I carabinieri hanno arrestato Dragan Miladinovic, 28 anni. Era rientrato in Italia e si nascondeva a casa della madre
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - RILIEVI CARABINIERI A VIGONZA
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SANTA MARIA DI SALA. Ha un nome ed un cognome la persona che è accusata di aver assassinato a colpi di sprangate Matteo Venturini a Pionca di Vigonza, lo scorso 16 febbraio. Si tratta di Dragan Miladinovic, serbo di 28 anni, residente in via Diaz a Santa Maria di Sala.

Ieri pomeriggio i carabinieri hanno fatto scattare il blitz verso le 15 in via Caenassi, a Santa Maria di Sala, dove Miladinovic era nascosto in casa della madre.

A causare la furia omicida secondo gli inquirenti, una lite fra tossicodipendenti, scoppiata la tarda sera del 16 febbraio scorso. Matteo Venturini, anche lui di Santa Maria di Sala, è stato colpito a morte con un corpo contundente uncinato che, oltre a provocare un’emorragia cerebrale lenta, gli ha causato anche ferite, graffi con un taglio all’occhio sinistro e quasi spappolato la mandibola. Ferite che hanno portato anche al semi-distacco di un orecchio.

Dopo la furiosa lite Venturini, che da tempo abitava un campo nomadi della zona, sarebbe stato gettato nelle acque del canale Tergola a Pionca di Vigonza. Qui verso mezzanotte era stato visto annaspare ormai quasi semincosciente.

Un trentenne infatti che stava rincasando con la compagna lo ha tirato fuori dal canale. Portato in ospedale è morto verso le 2,30 del 17 febbraio in Rianimazione all’Ospedale di Padova. Matteo Venturini era senza lavoro e aveva diversi precedenti penali per spaccio di droga, per furti, minacce, truffe, insolvenza fraudolenta. Il suo giro di frequentazioni insomma ruotava in un mondo dove la vita umana vale poco.

Fin da subito i carabinieri, coordinati dal pm Roberto D’Angelo, hanno capito che non si trattava di un incidente o di un pirata della strada.

No, contro Marco Venturini era stato compiuto un vero e proprio massacro. Un’evidenza che è emersa con l’autopsia fatta sul corpo dell’uomo. Da qui sono partire serrate le indagini che hanno permesso di individuare proprio in Dragan Miladinovic il sospetto omicida. Nel frattempo il 28 enne ha capito che era meglio dileguarsi ed era scappato in Serbia.

I carabinieri però con pazienza hanno atteso che facesse una mossa falsa. Hanno atteso cioè che rientrasse in Italia e hanno fatto scattare il blitz.

Ieri verso le 15 l’abitazione della mamma di Miladinovic è stata circondata da una quarantina di carabinieri armati e protetti di giubbotto anti proiettile. L’uomo è stato trovato nel sottotetto della casa e non ha opposto resistenza.

Il 28enne serbo verrà difeso dall’avvocato Pascale De Falco e fra 5 giorni il legale incontrerà Dragan Miladinovic che sarà ascoltato dall’autorità giudiziaria per l’interrogatorio di garanzia. Potrà rispondere alle domande del magistrato oppure avvalersi anche della facoltà di non rispondere.

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