Blitz anarchici, denunce e fogli di via

Nuove misure dopo le manifestazioni sotto il carcere e quella del 5 dicembre con l’imbrattamento dei muri. 113 nei guai
Interpress/Mazzega Venezia, 05.12.2015.- Manifestazione anarchici.- Nella foto ponte di Rialto bloccato dalle forze dell'ordine
Interpress/Mazzega Venezia, 05.12.2015.- Manifestazione anarchici.- Nella foto ponte di Rialto bloccato dalle forze dell'ordine

Una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale e due per il mancato rispetto del foglio di via da Venezia. Inoltre sono in arrivo un’altra decina di fogli di via sempre destinati a per sone legate al mondo anarco-insurrezionalista. Ieri la Digos ha notificato gli atti ai tre anarchici protagonisti di una manifestazione non preavvisata l’8 marzo scorso sotto al carcere di Santa Maria Maggiore. Iniziativa svolta nelle stese ore in cui a palazzo Ducale si svolgeva il vertice Italia-Francia.

La decina di nuovi fogli di via si riferiscono, invece, alla manifestazione del 5 dicembre scorso, quando un gruppo di duecento anarco insurrezionalisti protestarono in centro storico contro i fogli di via, che il questore Angelo Sanna aveva firmato nei confronti di un gruppo di protagonisti di alcune manifestazioni non autorizzate sempre davanti al carcere di Santa Maria Maggiore.

Per la manifestazione del 5 dicembre e le numerose scritte fatte la Digos ha denunciato centotredici persone per manifestazione non autorizzata, dieci anche per imbrattamento e danneggiamento e altrettante perché non hanno rispettato i fogli di via del questore. Sono 270 le scritte vergate con le bombolette spray a imbrattare i muri, vetrine di negozi, alcune facciate di chiese, banche, fatte dai 150 manifestanti del corteo anarchico che a inizio dicembre 2015, ha messo in atto un bel po' di vandalismi tra le calli e i campi di Venezia, per protestare contro una decina di fogli di via (da Venezia) della Questura contro altrettanti militanti anarchici, protagonisti di manifestazioni non autorizzate davanti al carcere. La reazione è stata quella di riempire la città di scritte di protesta: 270 i graffiti fotografati e censiti, uno per uno, dai vigili urbani, finiti nella denuncia che la Polizia municipale ha inviato in Procura della Repubblica. Reato specifico ipotizzato dal Comune: danneggiamento di beni monumentali, perché tutta la città di Venezia è vincolata. Più quelli individuati dalla Digos e gli altri che ritireranno i magistrati di contestare per la manifestazione non autorizzata. Pulire tutte quelle scritte costerà dai 70 ai 100 mila euro, che il Comune non ha in cassa. Una parte è stata cancellata dai volontari di "Masegni e Nizioleti", alcuni giorni dopo gli atti vandalici.

Ora, la nuova serie di fogli di via che molto probabilmente porterò ad altre proteste dei militanti che gravitano attorno nell’ex ospizio Contarini occupato a Santa Marta.

Carlo Mion

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia