Blitz all’allevamento centinaia di visoni in fuga
Aprono le recinzioni e fanno scappare i visoni di un allevatore di Scorzè. È successo nella notte tra sabato e domenica e del fatto sono stati informati i carabinieri, che stanno indagando su chi possa il responsabile. La notizia arriva da Federfauna, che nel suo sito parla di «ennesimo episodio di ecoterrorismo» e accusa i «cosiddetti animalisti attivisti».
Da una prima ricostruzione, i malviventi si sono diretti dove ci sono circa 700 animali e hanno forzato le reti e danneggiato le gabbie. A quel punto, molti visoni sono usciti e hanno iniziato a girovagare nel cuore della notte. Il mattino seguente è scattato l’allarme e si è cercato di recuperare le bestiole prima che potesse succedere qualcosa. Alcuni residenti si sono trovati i mammiferi in giardino e hanno iniziato a raccoglierli per restituirli al proprietario. E così tutti hanno cercato di dargli una mano per riportarli nei recinti. Alla fine ne mancherebbero una sessantina che si sta cercando di ritrovare in questi giorni, anche se non è detto che il numero sia definitivo.
Ad oggi non sono arrivate rivendicazioni su chi possa essere stato: gli inquirenti lavorano a 360 gradi. Federfauna teme che gli animali possano rimanere schiacciati dalle auto o possano morire di stenti. «Dall’America che sta uscendo dalla crisi», dice in un comunicato il segretario generale di Federfauna, Massimiliano Filippi, «si può imparare molto, soprattutto a proteggere le aziende che creano economia e occupazione dalle minacce concrete, non dalla globalizzazione che è, invece, un’opportunità. Una norma di questo tipo ne è un esempio: salvaguarda qualsiasi sensibilità e il diritto a manifestarla, ma traccia un confine chiaro tra il manifestare le proprie opinioni e l’imporle agli altri con la violenza, danneggiando o minacciando».
Alessandro Ragazzo
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