Blitz al mercato ittico due multe per 4.500 euro
CHIOGGIA. Tremila euro di multa sono state elevate dai carabinieri a un commerciante del mercato ittico di Chioggia perché sorpreso con prodotti privi di autorizzazione sanitaria. L’equipaggio della motovedetta della Compagnia dei Carabinieri di Chioggia, venerdì, ha attraccato, alle prime ore del mattino, alla banchina del grande mercato del pesce che, in quel particolare momento della giornata, è in piena attività e i militari dell’Arma hanno effettuato tutta una serie di controlli tra gli operatori, nell’ambito di una operazione finalizzata alla prevenzione ed alla repressione delle violazioni in materia di pesca e commercializzazione dei prodotti ittici.
Così il personale della motovedetta ha sanzionato amministrativamente, per un totale di tremila euro, un commerciante chioggiotto, che si apprestava a vendere una ventina di chilogrammi di orate e branzini, tra i prodotti più pregiati della fauna ittica clodiense, già sfilettati senza la prescritta autorizzazione sanitaria che, una volta che il pescato è immesso sul mercato, deve condurre anche a tutta la filiera che caratterizza il percorso del prodotto.
Per effettuare tale lavorazione, i militi hanno appurato che l’uomo non era in possesso della necessaria registrazione sanitaria obbligatoria ai sensi dei regolamenti dell’Unione Europea. Branzini e orate, per un valore commerciale di circa duecento euro sono stati sottoposti a sequestro per il successivo smaltimento.
Ma i controlli all’interno del mercato ittico di Chioggia hanno portato, in altre occasioni, anche ad altre sanzioni amministrative, sempre da parte dei carabinieri. Sempre in aprile, nell’ambito dei medesimi controlli, un’altra contravvenzione, per un totale di millecinquecento euro, era stata elevata a un altro commerciante operante all’interno del mercato ittico. Questa volta i militari hanno contestato una partita, per circa quattro chilogrammi, di “moleche” , il prelibatissimo e ricercatissimo granchio allevato e quindi pescato durante la muta.
Anche in questo caso i carabinieri non hanno ritrovato alcuna documentazione che ne attestasse la provenienza. Come pure per le orate ed i branzini, anche le “moleche” , per un valore commerciale di circa duecento euro, anziché finire sulle tavole dei ristoratori o dei consumatori, sono state sottoposte a sequestro per essere poi successivamente smaltite.
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