Bissuola, sale la tensione alla piscina per sole donne
MESTRE. Sarà, di nuovo, una domenica ad alta tensione al parco Bissuola, in coincidenza con l’iniziativa della piscina per sole donne, dalle 9 alle 10.30, promossa per coinvolgere le donne musulmane della città.
Da un lato c’è Forza Nuova, che dopo il blitz di domenica scorsa, che ha portato alla denuncia dei 42 manifestazioni per manifestazione non autorizzata e discriminazione razziale, potrebbe tornare a farsi sentire per protestare contro il progetto promosso da Uisp, in collaborazione con l’associazione dei nuotatori veneziani - che gestisce la piscina - e il Comune. «Stiamo valutando come ma anche se presentarci», dice il segretario veneziano, Sebastiano Sartori, che ha guidato la protesta sette giorni fa, «ma probabilmente ci saremo».
Dall’altro ci sono i militanti di Razzismo stop, dei centri sociali Rivolta di Marghera, e Morion di Castello, e di altre associazioni, come Emergency Venezia. La settimana scorsa non c’erano - molti di loro erano di ritorno da Roma, dove erano andati a manifestare contro le Grandi navi in laguna - ma domani si presenteranno puntuali, alle 8.30, all’ingresso della piscina. Intenzionati a non far avvicinare quelli di Forza Nuova. «I neonazisti minacciano un nuovo provocatorio ritorno alla piscina della Bissuola», spiega Vittoria Scarpa di Razzismo Stop, «e affermiamo, fin da subito e molto chiaramente, che la loro presenza non sarà tollerata». L’appello a presentarsi davanti alla piscina è rivolto a tutte le associazioni e i cittadini «a difesa non solo delle donne di utilizzare liberamente la piscina, ma anche contro qualsiasi tentativo di infiltrazione fascista nella nostra città».
La mobilitazione, a difesa della terza e ultima domenica della stagione della piscina solo per donne, ha riguardato anche i social network, con diversi gruppi che si sono attivati per organizzare un presidio. La questura si sta organizzando per evitare scontri: domenica scorsa erano stati cinquanta, tra carabinieri e poliziotti, gli uomini impegnati a garantire l’ordine pubblico. I militanti di estrema destra erano arrivati con i caschi, lasciati in auto per obbligo della polizia, e avevano cercato di avvicinarsi all’ingresso della piscina, tenuti a una distanza di circa 50 metri da un cordone di sicurezza dei poliziotti.
«Abbiamo assistito a una barbarie machista e fascista per un progetto che partiva da un’associazione sportiva», dice l’assessore alle Donne, Tiziana Agostini, anche lei in piscina domenica scorsa, «nel quale abbiamo pensato di coinvolgere le donne musulmane. Le quali, come le altre donne, hanno risposto alla provocazione con grande dignità, una bella espressione di libertà e giustizia».
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