«Bisogna impedire che accada di nuovo»

L’appello di Brugnaro nel Giorno del Memoria. Il rabbino capo: prendiamo esempio dal bene
Interpress/Mazzega Venezia, 22.01.2017.- Teatro Goldoni, "Giorno della Memoria, nella foto Paolo Gnignati Pres.Comunità Ebraico con il Sindaco Luigi Brugnaro
Interpress/Mazzega Venezia, 22.01.2017.- Teatro Goldoni, "Giorno della Memoria, nella foto Paolo Gnignati Pres.Comunità Ebraico con il Sindaco Luigi Brugnaro

Venezia, e i veneziani, ricordano il 27 gennaio 1945, il giorno in cui l'Armata Rossa aprì i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz e rivelò al mondo la macchina della morte. Nel Teatro Goldoni, ieri, alle 11 si è tenuta la cerimonia cittadina del “Giorno della Memoria”. Sul palco sono intervenuti il sindaco Luigi Brugnaro e il presidente della Comunità ebraica Paolo Gnignati.

Il primo cittadino ha esordito citando un passo del “Diario di Anna Frank”. Queste le sue parole: «Quello che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. Anna aveva solo 15 anni, ma era capace di quella “speranza contro ogni speranza” che spesso manca agli adulti e che sa vedere un bagliore di luce anche nel buio più profondo».

Il sindaco esortando a non abbassare la guardia ha aggiunto: «La storia è scritta da ciascuno di noi con piccoli gesti quotidiani». E ha concluso: «A tutte le persone che si uniranno, nei fatti, all'appello a non dimenticare auguro di lavorare insieme per costruire una città migliore nella quale i nostri figli possano vivere sicuri e in pace». Il presidente Gnignati nel ricordare la pagina nera delle leggi razziali, della deportazione e dello sterminio degli Ebrei ha detto: «Ogni giorno dobbiamo coltivare la coscienza critica e le virtù civiche perché fondamentalmente non possiamo affidarci a degli eroi. Dobbiamo capire che di fronte a dei problemi sempre più globali e sempre più difficili da rispondere perché dobbiamo dare risposte locali, noi dobbiamo mantenere il tessuto sociale che significa preservare la dignità di ciascuno. Questo è il punto chiave».

Infine il rabbino capo della Comunità ebraica Scialom Bahbout ha sottolineato: «Il Giorno della Memoria, organizzato dalla Comunità nazionale, è importante perché la gente ricordi. Bisogna lavorare nelle scuole per radicare nei ragazzi la memoria di quanto è accaduto e ricordare che c'è chi ha avuto il coraggio di fare del bene, anche a rischio della propria vita. Sappiamo che non tutti possono essere eroi ma si può anche non collaborare. Ricordiamo e prendiamo esempio dal bene».

La cerimonia è proseguita con il concerto di musica ebraica sacra del compositore statunitense di origine svizzera Ernst Bloch eseguita al pianoforte dal Maestro Massimo Somenzi. Successivamente alle 16,30 presso il Conservatorio Benedetto Marcello si è tenuto l'incontro “La memoria condivisa: voci del mondo ebraico e armeno” con una performance musicale. Oggi, alle 17 alla Libreria Sansoviniana (Piazzetta San Marco n. 13/a) un altro appuntamento dedicato ai “Giusti tra le nazioni” con la presentazione di alcuni volumi.

Nadia De Lazzari

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