«Bisogna fermare la caccia in tutto il bosco di Mestre»
Da anni i cacciatori che scorrazzano nelle ultime aree verdi del territorio sono mal accettati: perché sparano vicini alle case, a due passi dalle abitazioni, perché fanno rumore, che si tratti di Dese, Ca’ Solaro, Bissuola, perché a volte sconfinano. Da quando il Bosco di Mestre è nato, cresciuto, si è esteso e la fauna ha preso casa tra un polmone verde e l’altro poi, i residenti vedono la stagione venatoria come una violenza.
Dopo che l’Istituzione Bosco e Grandi Parchi si è vista costretta a chiudere al pubblico alcune aree del Bosco di recente apertura e nello specifico i boschi Manente, Zuin, Terronazzo, Campagnazza e Cucchiarina sud perché è consentita la caccia, in tanti si sono appellati al sindaco e al Comune perché renda tutto il Bosco di Mestre zona protetta e oasi naturalistica.
Giovedì in consiglio comunale, la mozione del consigliere della lista Casson, Nicola Pellicani, che non è passata: «La maggioranza di centrodestra di Brugnaro ha bocciato la mia mozione che chiedeva l'introduzione del divieto di caccia in tutto il Bosco di Mestre. Bocciata anche la proposta di trasformarlo in un'oasi naturalistica. Brugnaro ha risposto che al momento non se ne fa nulla. In futuro si vedrà, dovrà pensarci. Doppiette libere di sparare in 110 dei 230 ettari del Bosco, a due passi dalle case di Favaro e Tessera». E ancora: «Metà del Bosco resterà interdetto ai cittadini, in balia dei cacciatori fino al 29 febbraio. E l'anno prossimo? Brugnaro deve pensarci su. Io non ho dubbi: vietare la caccia in tutto il Bosco di Mestre. La Regione dichiari tutto il Bosco oasi naturalistica».
Anche i consiglieri di Favaro del Pd Alessandro Baglioni, Giorgia Maria Liguori e Paolo Vettorello e il consigliere Lorenzo Luxardi (Gruppo Misto), chiedono in una mozione, che la Municipalità faccia pressione su sindaco e giunta perché venga ripristinata l’apertura al pubblico delle aree boschive, si proibisca la caccia in tutto il polmone verde e si dichiari l’intero Bosco oasi naturalistica come vorrebbero i cittadini, perché la maggior parte della gente del territorio, è questo che vuole. Che smettano gli spari, che non vengano più uccisi animali e che non si debba assistere alla fuga di uccelli e lepri che scappano in mezzo alle strade e vengono investiti dalle auto.
Per chiedere lo “stop alla caccia” a Mestre, si è mossa anche l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che ha inoltrato una specifica istanza per chiedere la revoca della deliberazione del Consiglio di amministrazione dell’Istituzione Bosco e Grandi Parchi di Venezia.
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