Bimbo di 4 anni ingoia moneta, salvato

Si era incastrata nell’esofago: operato con successo dai medici dell’ospedale dell’Angelo, il piccolo ora sta bene
BASCHIERI MESTRE: OSPEDALE DELL'ANGELO, PRESENTAZIONE DEL NUOVO PRONTO SOCCORSO. ..11/06/08 LIGHT IMAGE
BASCHIERI MESTRE: OSPEDALE DELL'ANGELO, PRESENTAZIONE DEL NUOVO PRONTO SOCCORSO. ..11/06/08 LIGHT IMAGE

MESTRE. Aveva ingerito una moneta da 50 centesimi che si era incastrata poi nell’esofago e i medici dell’Ospedale dell’Angelo gli hanno salvato la vita.

Protagonista un bambino di quattro anni ricoverato d’urgenza nei giorni scorsi, ma che ora sta meglio. Un attimo di disattenzione poteva infatti costargli molto caro. I genitori si sono resi subito conto della gravità della situazione, allarmati dai conati di vomito del piccolo e dalle sue difficoltà respiratorie, rivolgendosi al Pronto soccorso mestrino. Il bambino è stato visitato dai pediatri e dopo pochi minuti la radiografia del torace ha evidenziato la presenza della moneta a livello esofageo cervicale, tra la via digestiva e quella respiratoria, con conseguente gravissimo rischio di soffocamento. Spostandosi, la moneta avrebbe potuto infatti ostruire la laringe. La situazione non era per nulla facile, poiché la posizione della moneta rendeva impossibile procedere alla estrazione con gli strumenti flessibili. I medici non hanno avuto altra scelta che intervenire in anestesia generale con strumenti rigidi. Dopo l’intubazione, gli specialisti di Otorinolaringoiatria, Federica Zanetti e Bruno Zennaro, hanno rimosso per via endoscopica la moneta. L’intervento ha avuto un ottimo esito e, dopo un breve ricovero in pediatria, il piccolo paziente è stato dimesso.

Ma già nei mesi scorsi il personale dell’Angelo è stato impegnato in situazioni simili, a dimostrazione che l’attenzione verso i bambini in giovanissima età non deve essere mai troppa, specie nei primi cinque anni, quando è più alto il rischio che il piccolo si metta in bocca monete, batterie, bottoni, sassolini, gomme, fermagli, calamite o altro che trova in giro per la casa oppure in giardino mentre è intento a giocare. «Stiamo raccontando un’altra storia a lieto fine – sottolinea il primario di Otorinolaringoiatria dell’Angelo, Roberto Spinato – ma ci inquieta la frequenza con cui si ripetono questi episodi, su cui registriamo all’Ospedale di Mestre un trend in aumento negli ultimi anni.

Quando l’oggetto ingerito è di piccole dimensioni e non acuminato, può attraversare il tratto digerente e venire naturalmente espulso dal corpo: succede 8-9 volte su 10. Ma talvolta l’oggetto può rimanere incastrato nelle vie respiratorie o digestive, con il rischio ostruirle e di causare lesioni, o può dislocarsi nelle vie respiratorie, e occupare, con conseguente soffocamento». Da qui l’invito ai genitori a prestare massima attenzione ai propri figli.

Simone Bianchi

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