Bimba malata di leucemia vive tra le pantegane

L’odissea di una famiglia a Santa Marta che abita abusivamente una casa Ater L’immobile è fatiscente, la piccola ospitata da parenti per sfuggire ai topi

Crepe sui muri, ma soprattutto sulla vita di una famiglia. Una giovane coppia con una figlia malata di leucemia sta vivendo in questi giorni un dramma esasperante in un appartamento dell’Ater a Santa Marta.

Il locale è infatti invaso da due settimane da una colonia di topi che, incurante delle trappole, si mangia i bocconi di cibo, rosicchia i tessuti lacerandoli e dissemina bisogni ovunque. La tensione attuale è il risultato di un crescente disagio che comincia quando la piccola Lucia (nome di fantasia) si ammala di leucemia a soli due anni. Nel 2008 i genitori, una giovane coppia in cerca di sistemazione, chiedono disperatamente a un anziano prozio, inquilino regolare dell’appartamento, di ospitarli per un periodo. Vogliono essere più vicini alla stazione dei treni dato che la bambina è curata all’ospedale di Padova. L’Ater, informato della situazione, acconsente alla richiesta. Il padre continua a lavorare, ma la madre si licenzia per stare vicino alla bambina. L’appartamento dell’anziano è in uno stato di decadenza che può essere fatale per la piccola. Non ci sono molti soldi, ma soprattutto non c’è proprio tempo per pensare di fare domanda per la graduatoria dell’Ater. L’Associazione Italiana Leucemia accorre comunque in loro aiuto restaurando la casa per un totale di 16 mila euro. Lucia deve infatti rimanere in un luogo accogliente e pulito. Qualche mese fa, dopo un inferno di cure e ospedali durato quasi cinque anni, Lucia sembra migliorare, ma la situazione non è ancora confermata e la bambina va tenuta sotto controllo. La famiglia continua a stare ospite dal prozio anche perché nel frattempo è arrivata una sorellina e un’altra bocca da sfamare. Non essendoci un legame di parentela diretto quando il signore manca la coppia è invitata ad andarsene, ma la famiglia non ha la possibilità di spostarsi da nessuna parte. Rimane quindi all’interno, ma per l’Ater è abusiva. La precaria situazione è esplosa con la recente invasione dei topi che non cadono in nessuna trappola. La famiglia, impressionata e spaventata dall’aggressività dei ratti, è dovuta fuggire da un parente, ma non può permanere a lungo perché ci sono gatti in casa e non è la condizione ideale per Lucia. Dall’ultimo piano dell’edificio scende inoltre una sgradevole puzza che fuoriesce da un appartamento bloccato da 8 anni da una porta a sbarre, ma aperto. All’interno, sbattuti per terra, ci sono ancora abiti, mobili e forse il cibo dell’anziana signora che abitava tra quelle mura. Nello stesso stabile anche gli scalini dell’edificio hanno iniziato a cedere, formando spesse crepe che testimoniano una situazione di disagio insostenibile.

Vera Mantengoli

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