Bimba di due anni rischia di annegare, è grave
MIRANO
Una piscina creata nel giardino di casa, il sole di un caldo sabato d’estate, il divertimento con il fratellino, i giochi. Tutto bello, finché la mamma non si è accorta che la figlia, di neanche 2 anni, stava per annegare, con la testa dentro l’acqua e quelle piccole gambe fuori, come se si fosse rovesciata. Si è sfiorata la tragedia in una villetta del Miranese poco prima di mezzogiorno di ieri, quando la piccola ha rischiato davvero grosso. La bambina è stata trasferita in elisoccorso all’ospedale di Padova dove i medici non hanno sciolto la prognosi ma filtra un po’ di ottimismo perché ce la possa fare. Resta, comunque, ricoverata in Rianimazione e, come succede spesso in casi simili, decisive saranno proprio queste ore.
Una mattina di gioia, dunque, stava per terminare nel modo peggiore; ci sono due fratellini intenti a giocare nella piscina interrata esterna con un diametro di una sessantina di centimetri.
L’acqua non è profonda e chissà quante altre volte si saranno divertiti lì dentro. Il più grande ha 4 anni, la sorellina non arriva ai 2.
A un certo punto, la mamma li richiama, li invita a uscire e a rientrare in casa, forse per il pranzo. I due ubbidiscono ma poi succede qualcosa, sinora inspiegabile. Forse la piccola scivola, chissà, ma solo il più grande è fuori dalla piscina. La mamma fiuta il pericolo, va a vedere cosa accade e si ritrova la piccola, munita di salvagente, con la testa dentro all’acqua e le gambe all’esterno.
Una scena pazzesca, perché la bimba rischia di annegare. Ovviamente viene subito liberata e sul posto intervengono subito i soccorsi dall’ospedale di Mirano. E non solo. Giungono anche l’elisoccorso e i carabinieri per gli accertamenti. I sanitari decidono di intubare la piccola, le prime cure arrivano all’esterno della villetta ma, vista la gravità della situazione, la piccola è trasferita d’urgenza a Padova, al Pronto soccorso pediatrico, punto di riferimento regionale adatto ad affrontare casi del genere e attrezzato per le massime urgenze.
Vista la tenera età, c’è molta cautela dai medici sul decorso ma nel pomeriggio c’era un pizzico di fiducia sulla possibilità che la paziente possa superare questa fase critica. Ma l’angoscia dei genitori resta alta. —
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