Bimba colpita dallo spray, chiesti i danni
JESOLO. Bimba colpita dallo spray, la famiglia adesso chiede i danni. L’episodio che ha infuocato la spiaggia davanti alla torretta del salvataggio numero 24, non è ancora stato chiarito definitivamente. Gli agenti si sono difesi con il nebulizzatore al peperoncino in dotazione dall’aggressione di due venditori abusivi. La nube ha colpito inavvertitamente anche una bambina e le sue due cugine. La piccola di 4 anni ha accusato dolore agli occhi e con lo zio è dovuta andare al pronto soccorso.
Lo zio della piccola non vuole sia messo tutto a tacere. «Se per i vigili non è accaduto nulla, per noi diventa un incubo», dice, «adesso la piccola rifiuta di andare in spiaggia e non sappiamo come comportarci. Dicono che lo spray è innocuo, e possiamo anche esser d’accordo, ma quello che ha dovuto subire nel vedere un vigile che non badava minimamente a quello che stava combinando. Per fortuna c’è un sacco di gente che lo può testimoniare. La mamma della bambina ha provato a contattare il comandante dei vigili. Noi siamo con i vigili e con qualsiasi organo di polizia quando è nel giusto, però rimane il fatto che lo spray al peperoncino non va usato in un luogo così affollato di gente e soprattutto di bambini. Oltre alla piccola, c’erano altri bambini stranieri che sono stati raggiunti dagli spruzzi, che sono scappati di corsa in albergo perché sentivano tanto male».
«Ho cercato la famiglia», spiega il comandante Claudio Vanin, «come ufficiale e come padre, ma non risultano al civico indicato. E non mi risulta che mi abbiamo cercato in comando. Sull’episodio spiacevole, dico solo che è accaduto per evitare un’aggressione e mi spiace che lo zio della piccola si sia accanito violentemente sull’agente prima ancora di pensare alla salute della nipote che era la cosa più importante e a quanto so sta bene, la sola cosa che conta».
L’episodio ha sollevato ancora polemiche sulla questione venditori abusivi e scontri con la polizia. «Hanno voluto trasformare in un problema di ordine pubblico uno di natura politica», dice Salvatore Esposito di Sel, «la situazione non può che aggravarsi, è una battaglia persa che va affrontata a livello di comprensione di un fenomeno epocale. Bisogna organizzare un incontro con tutte le associazioni quali Emergency e quella di padre Alex Zanotelli che conoscono i problemi legati all’immigrazione, quindi le forze dell’ordine e i rappresentati di associazioni di immigrati per cercare soluzioni condivise». (g.ca.)
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