Bilancio, la solita ricetta «Venderemo i palazzi»
MESTRE. È cambiata l’amministrazione comunale, ma non la ricetta per uscire dal buco del bilancio, dovuto allo sforamento del Patto di stabilità. Anche quest’anno il solo spiraglio per uscire dal tunnel sembra essere quello di vendere i palazzi. Uno potrebbe essere Palazzo Contarini Mocenigo, a Venezia, sede della Direzione patrimonio casa. Il problema è che, con il mercato immobiliare congelato, mostrare i favolosi gioielli di famiglia potrebbe non portare a nulla.
«Se per tappare il buco dobbiamo venderci le mutande» ha detto la vicesindaco Lucia Colle con delega a casa, federalismo demaniale e riordino del patrimonio «ci venderemo le mutande». Per rafforzare la posizione dell’amministrazione, l’assessore alla Gestione del patrimonio Renato Boraso ha rincarato la dose: «L’ha detto anche il ministro (Dario Franceschini, ndr) durante la Mostra del Cinema», ha ribadito più volte, «che l’unica soluzione è vendere i palazzi. Insula non riesce a fare le manutenzioni. O il governo ci dà 100 milioni per chiudere le falle o altrimenti bisogna vendere i pezzi importanti e la giunta si sta dedicando a capire quali».
Ieri mattina a Ca’ Farsetti si è riunita la prima commissione per fare un punto sul presente e sul futuro del patrimonio immobiliare che ha un valore complessivo di 1 miliardo e 600 milioni. Il capogruppo Pd Andrea Ferrazzi ha fatto notare che, nonostante in campagna elettorale si fosse sbandierato in lungo e in largo l’intenzione di non arrivare a svendere i gioielli di famiglia, la nuova amministrazione non sta proponendo nulla di nuovo: «Vendere è sempre bruttissimo», ha spiegato Colle, «ma si tratta di una scelta tecnica e non politica, per cercare di raggiungere un equilibrio economico».
I numeri del patrimonio sono questi: 17 mila unità immobiliari, di cui 5.508 residenziali e 11.453 non residenziali (cimiteri, parcheggi) e 1.123 pertinenziali (aree comune o verde davanti a casa). Delle 5.508 case, 4.754 sono occupate con titolo, 98 senza titolo, 45 sono in corso di assegnazione, 9 in manutenzione e le 656 libere sembrano essere in uno stato improponibile, come via Case Nuove a Marghera. Dal patrimonio immobiliare si dovrebbero guadagnare 9 milioni di euro, mentre attualmente il ricavato è di 8,1 circa milioni con un tasso di morosità attorno al 10% (Milano ha il 50%, Roma il 45%).
«Il Patrimonio», hanno detto Colle e Boraso, «sta verificando i redditi di chi vive nelle case del Comune per capire come e se mettere mano al canone ricognitorio. La Legge regionale 10/1996 (quella sugli alloggi Erp, ndr) è in corso di modifica e stiamo maturando accordi con la Guardia di Finanza per i controlli». Sulla casa quindi è ancora tutto in corso d'opera, ma sui palazzi la strada della vendita è certa.
Vera Mantengoli
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