Bilancio del raid: 72 scritte, 40 identificati
La rabbia di Venezia il giorno dopo l'imbrattamento della città da parte degli anarchici. Ma nello stesso tempo, la voglia di ripulire muri, vetrine, marmi e chiese dall'insulto di vernice, è molto forte. La polizia locale ieri ha censito tutte le scritte fatte sabato pomeriggio, o meglio gli imbrattamenti, contandone 72. Tra questi anche cinque bancomat appartenenti a quattro banche diverse. I bancomat, oltre ad essere imbrattati, sono stati danneggiati a colpi di bastone. Domani, giorno dell'Immacolata, un "flash cleaning" organizzato dall'associazione Masegni&Nizioleti, porterà centinaia e centinaia di persone a pulire quello che gli anarchici hanno sporcato. Il sindaco Luigi Brugnaro in un tweet li ha definiti «delinquenti» e ha aggiunto poi «Bisognerà cambiare qualcosa del codice penale, prenderli e tenerli in galera. #bruttagente».
Intanto la polizia ha già identificato una quarantina di partecipanti alla manifestazione non autorizzata. Per gli altri bisogna attendere la visione completa dei vari filmati, sia della polizia scientifica che dei sistemi di videosorveglianza privati che si trovano lungo il percorso fatto dal corteo.
A compiere il blitz sono stati 150 anarco-insurrezionalisti, alcune decine dei quali provenienti da mezza Europa e in particolare da Francia e Germania, che si sono mossi con la tecnica dei black bloc in luoghi dove difficilmente le forze dell’ordine possono intervenire senza rischiare di coinvolgere passanti e senza danneggiare quanto circonda i luoghi.
Dalla questura viene spiegato così la scelta di non intervenire con la forza, per la preoccupazione per la possibilità di scontri tra la gente - turisti ma anche residenti - che affollava le calli, come accade normalmente di sabato pomeriggio.
L'obiettivo dei manifestanti non autorizzati - una quindicina dei quali già raggiunti nelle scorse settimane dal foglio di via emesso dal Questore Angelo Sanna a seguito di una protesta sotto al carcere - era quello di arrivare al carcere, al Palazzo di giustizia e davanti alla questura. Tutti siti vicini a Piazzale Roma.
Fronteggiati e contenuti dalle forze dell'ordine, gli anarchici, in gran parte con il volto coperto da passamontagna, da Campo Santa Margherita hanno cercato di raggiungere Rialto e quindi San Marco, ma qui sono stati bloccati e fatti defluire in un'area alle spalle del ponte per ritornare verso Campo San Giacomo dell'Orio.
Alcuni dei giovani raggiunti dal foglio di via si lamentano di non poter frequentare l’Università a Venezia. La Questura ha fatto sapere che, prevista dalla legge, c’è la possibilità di ottenere dei permessi per poter accedere a lezioni o per far esami.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia