Biglietto unico, 20 euro per tutti i mezzi
Si potrà prendere il tram in via Monte Celo, arrivare a Venezia, da qui spostarsi a vedere una mostra a palazzo Ducale e poi fare anche un salto a Jesolo. Il tutto, però, entro 24 ore. Da giugno la bigliettazione unica diventerà realtà. La sperimentazione è stata annunciata ieri mattina dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, intervenendo al primo congresso regionale Veneto Fist Cisl.
Modalità. Il nuovo biglietto, disponibile a breve in via sperimentale, costerà 28 euro e consentirà di viaggiare per 24 ore su tutti i mezzi Actv e Atvo, i bambini fino ai 12 anni viaggeranno gratis. Per i residenti nei 44 Comuni dell’area metropolitana, cui si aggiungono quelli del comune di Mogliano, il costo sarà invece di 20 euro.
Come funziona. «La presentazione del nuovo titolo, sia sotto il profilo della grafica che del nome», spiega il direttore generale del gruppo Avm, Giovanni Seno, «avverrà entro un paio di settimane. In quell’occasione illustreremo dettagli e modalità, poi si partirà a stretto giro, nel mese di giugno». La data esatta, verrà comunicata quel giorno. «In sostanza», precisa, «il titolo verrà caricato sui biglietti Imob Actv, quelli senza foto, che acquistano i turisti per intenderci, la tipologia emessa da tutte le biglietterie Atvo e Actv della Città metropolitana. I mezzi Atvo sono stati dotati della possibilità di leggere la nostra tecnologia, chip on paper, l’unica cosa è che invece di essere bianco, avrà una grafica diversa».
Costi. I non residenti, che siano inglesi, siciliani o triestini, pagheranno 28 euro. «La differenza tra i 20 e i 28 euro la farà la residenza o meno all’interno della Città metropolitana. La discriminante non sarà più la Carta Venezia, che può essere acquistata da tutti, anche i non residenti a Venezia pagandola di più, ma sarà “residente nella Città metropolitana più Mogliano”. Per avere diritto al titolo da 20 euro, basterà mostrare un documento che lo certifichi». Le 24 ore scattano dal momento della prima obliterazione obbligatoria. Altro dettaglio: «La gratuità dei 12 anni, vale esclusivamente per questo tipo di biglietto, negli altri le soglie inerenti la bigliettazione Actv e Atvo restano a 6 e 4 anni».
Convenienza e target. Conviene a chi ha il City Pass? Ricordiamo che un residente del comune lo paga 10 euro, fuori comune 25. «Il paragone non si fa sulle tariffe Actv», precisa Seno, «questo è uno strumento che consente di viaggiare e dev’essere acquistato da chi ha l’esigenza di muoversi su più mezzi di più aziende, urbano ed extra. Non si compra per convenienza, ma per esigenza, se uno vuole muoversi su due bus Atvo, prendere due vaporetti, è l’unico strumento che ha per montare su più mezzi in contemporanea». Conclude: «Il target sono le persone che nell’arco di 24 ore devono prendere più mezzi in contemporanea».
Tariffa perfettibile. «20 euro», spiega il presidente di Atvo Fabio Turchetto, «non sono tanti. Si parte dal presupposto, errato, che tutti abbiano la Carta Venezia, cosa che non è. Molte persone dell’entroterra non la posseggono, perché a Venezia ci vanno raramente. Ma se un utente di Bibione arriva in centro storico e deve prendere due vaporetti, di andata e ritorno spende 30 euro solo di quelli. In questo modo, invece, una persona può partire da Portogruaro, fermarsi a Mestre, montare sul bus e andare a Venezia, salire in vaporetto e tornare indietro. Senza questo titolo avrebbe speso molto di più». Conclude: «Dal punto di vista della tariffa è perfettibile, ma bisogna partire così». «Con questo biglietto» commenta l’assessore alla Mobilità, Renato Boraso, «si spende almeno quattro volte in meno rispetto a quanto costerebbe prendere pullman extraurbani (ma sapete quanto costano?), vaporetti, penso al Ferry Boat».
Identità. Un biglietto pensato per il turismo? «Credo che la volontà del sindaco sia dare un’identità ai cittadini della città metropolitana», spiega Seno. «La piattaforma che verrà usata», continua Turchetto, «è un’integrazione delle due esistenti, Atvo e Actv. La mobilità è fondamentale per far percepire la Città metropolitana in quanto tale, come avviene in tutto il mondo, dove un utente si muove all’interno di un territorio con unico e semplice titolo di viaggio. È il primo passo di un processo, Venezia oggi deve essere vista in quanto territorio unico e questo biglietto rende palpabile davvero la Città metropolitana».
Treni. Più complicata la partita dei treni. «Speriamo che questa sperimentazione», commenta ancora l’assessore Boraso, «sia una spinta verso la bigliettazione unica regionale che integra mezzi su rotaia e treni, un volano per accorciare i tempi».
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