Biennale, spariti i ratti contestati nel padiglione macedone

Un esposto delle associazioni animaliste denunciava maltrattamenti nel padiglione della Macedonia. Ma i ratti non ci sono più

VENEZIA. Sopralluogo dei tecnici dell’assessorato all’Ambiente al padiglione della Macedonia per la Biennale d’Arte, dopo l’esposto delle associazioni animaliste che denunciavano maltrattamento di animali - quattro grossi topi chiusi in una gabbia - odori nauseanti e «esibizioni altamente diseducative, perpetuando quel rapporto di arrogante e violento dominio del genere umano sulle altre specie animali». Nel padiglione ospitato dalla Scola dei Laneri, in fondamenta del Gaffaro, l’allestimento “Silentio Pathologia” che mette in scena la secolare paura per le migrazioni e i contagi, allestendo anche delle tende composte da pelli e teste di ratto, provenienti da fabbriche di alimenti per animali, per alludere alle pestilenze e nel contempo denunciare la mercificazione dell’uomo sugli animali. Messaggio rispedito al mittente dagli animalisti veneziani.

Il sopralluogo dei tecnico comunali dell’Ambiente ha permesso di accertare, in prima battuta, che i topi in gabbia sono spariti: pur provenienti da un negozio e cresciuti come animali da compagnia, sono stati giudicati “ingestibili” dagli stessi organizzatori del padiglione, che hanno preferito restituirli all’artista.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia