Bici in sosta selvaggia Domani le rimozioni dei vigili urbani
Cesoie contro “bici selvaggia”, domani è il giorno del via alle rimozioni delle biciclette parcheggiate fuori dalle rastrelliere nella zona della stazione di Mestre. Dopo la campagna informativa e gli avvisi affissi ai pali dove molte biciclette vengono lasciate da quanti prendono il treno per lavoro e studio, domani, mercoledì 29 giugno, sono previste le prime rimozioni da parte della polizia municipale nella zona di via Trento, via Piave, piazzale Favretti.
Per piazzale Cialdini e via Ulloa, ci sarà una seconda fase di rimozioni nelle prossime settimane. Parliamo di cicli per lo più vecchi, parcheggiati ovunque, anche a ridosso di siepi, marciapiedi, pali dell'illuminazione pubblica e della segnaletica stradale. Una sosta “selvaggia” che in alcuni punti toglie spazio al passaggio dei pedoni, di disabili, di mamme con bimbi in carrozzina.
«Gentile cittadino, la informiamo che i velocipedi lasciati fuori dalle apposite rastrelliere, fissati alla segnaletica stradale o ad altri luoghi vietati saranno rimossi ai sensi dell'ordinanza dirigenziale numero 339 del 8 giugno 2016». Questo il testo degli avvisi comparsi nei giorni scorsi. Avviso comparso anche nel sito di Avm che collabora all’operazione del Comune di Venezia.
Per chi non si mette in regola sono in arrivo, quindi, le contravvenzioni della polizia locale. Scelta che sta scatenando il malcontento dei ciclisti che criticano il Comune per la scarsità di rastrelliere dove lasciare la bici senza per forza pagare l’abbonamento al bici park di via Trento, che per la cronaca ha ancora 200 posti vuoti e costa decisamente poco per l’utenza, con sorveglianza assicurata dalla cooperativa “Il Cerchio”.
La sanzione potrebbe andare dal minimo di 25 euro ( sosta irregolare) al massimo di 84 euro per la sosta sul marciapiede mentre il generico divieto di sosta che verrà applicato al caso delle rimozioni a Mestre è di 41 euro (articolo 7 del Codice della strada) con una sanzione che scende a 28,70 euro se si paga la sanzione entro i 5 giorni, godendo dello sconto di legge del 30 per cento. Al posto della bici, i proprietari troveranno mercoledì un avviso di “avvenuta rimozione” che sarà pubblicato sul sito di Avm e all'albo pretorio del Comune di Venezia. La procedura per rientrare in possesso della propria bici è questa: le bici rimosse verranno tutte portate al deposito materiali di Pmv in via Triestina (quello che ospita il deposito del tram). Entro 60 giorni dalla rimozione viene restituita la bicicletta previo il pagamento della sanzione del codice della strada presso il comando della polizia locale.
Ad occuparsi della restituzione sarà personale di Avm che riconsegnerà i cicli solo previa esibizione della carta di identità, dell’attestato del pagamento della multa, e l’esibizione della chiave del lucchetto oppure la descrizione della bicicletta rimossa. Le biciclette non restituite dopo un anno dall'ultimo giorno di pubblicazione dell'avviso di rimozione (sempre visibile sull’albo pretorio, accessibile anche online al sito della pagina civica comunale www.comune.venezia.it), le bici saranno vendute all’asta oppure rottamate.
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