Zulianello non firma e se ne va, Bibione Spiaggia senza direttore

Nonostante il rinnovo proposto a maggioranza il manager ha deciso di rifiutare: «Gestione difficile, non ci sono le condizioni per proseguire senza l’unanimità»

Rosario Padovano
Uno scorcio della spiaggia di Bibione gremita di turisti
Uno scorcio della spiaggia di Bibione gremita di turisti

Terremoto nell’economia bibionese. Pierluigi Zulianello dalllo scorso primo gennaio non è più il direttore del consorzio Bibione Spiaggia, il maggiore concessionario degli arenili di Bibione, in cui il Comune di San Michele detiene poco più del 30%.

La compartecipata si trova monca, a pochi mesi dall’inizio della stagione balneare. La permanenza del manager di San Stino di Livenza in Bibione Spiaggia è stata difficile, ma ha portato in dote anche risultati importanti per il turismo.

Amministratore esperto con oltre 20 anni di esperienza in ruoli dirigenziali nei settori turismo, commercio e produzione, Zulianello vanta competenze chiave in gestione finanziaria, direzione generale, sviluppo strategico e ottimizzazione delle operazioni. In passato ha collaborato con PromoTurismo Fvg e con la Casa di riposo di San Stino di Livenza.

Dottor Zulianello, perché ha deciso di non rinnovare e di non essere più direttore della Bibione Spiaggia?

«Sento di non avere il supporto di tutto il Cda. Così facendo mi sono reso conto che non è possibile continuare. Mancano tutte le condizioni».

Però il Cda aveva votato comunque a maggioranza la sua riconferma. Cosa l’ha fatta desistere dal rinnovare la collaborazione?

«Il fatto che non ci sia stata unanimità nella scelta della mia persona. Mi aspettavo un rinnovo unanime che non è arrivato. La maggioranza semplice non poteva essere sufficiente. Devo avere la fiducia di tutti».

Si è sentito tradito da qualcuno?

«Questa domanda andrebbe rivolta a chi non ha votato a favore del mio contratto 2025».

È possibile un suo ripensamento, in piena programmazione, quando ormai mancano poche settimane all’inizio della stagione balneare?

«In queste condizioni è impossibile».

Ha già accettato un altro incarico?

«Non ho un piano B. Ero in attesa del rinnovo alla direzione. Preciso che sono io che non firmo. Proprio per la mancanza di unanimità».

È rimasto in carica per due anni. Sono stati anni complicati?

«Sì. Nel 2023 la spiaggia di Bibione era stata spazzata via dalla più furiosa mareggiata che si ricordi, i costi dei ripascimenti sono stati notevoli. Inoltre abbiamo lavorato poco lo scorso anno, visto che tra maggio e giugno è sempre piovuto. E a settembre abbiamo dovuto interrompere dopo una settimana il 7. Proseguire sarebbe stato indispensabile. Tra le decisioni migliori? Ll’apertura grazie alla concessione dei privati dell’Oasi di Valgrande al turismo».

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