Bibione, parto prematuro al Pronto soccorso al mare

BIBIONE. Il Pronto soccorso diventa un'eccellenza anche in ostericia e ginecologia, aggiungendo così un'ulteriore stella al proprio blasone sanitario.
Ieri pomeriggio alle 16 è nato Mirko e fin qui la storia è quella naturale della prosecuzione della specie umana. Ma la notizia è sul come. La mamma Vania di 38 anni, di Vicenza, stava trascorrendo alcuni giorni di ferie insieme al marito quando ha accusato delle forti contrazioni al basso ventre. Anche se dolorose, non si è preoccupata più di tanto in quanto era appena alla 32esima settimana di gravidanza. Poi però visto che le contrazioni aumentavano e si facevano più ravvicinate e dolorose, si è fatta accompagnare dal marito in Pronto soccorso di Bibione. Erano le 15.30 quando è entrata nella struttura sanitaria, e mentre i medici stavano per trasferire la donna in ospedale, le si sono rotte le acque. Con il parto in atto il trasporto non sarebbe stato possibile. Bisognava intervenire subito senza alcuna esitazione. Il fatto poi che si trovavano in presenza di un parto podalico, il nascituro si stava presentando infatti con i piedini, rendeva ancor più difficile una situazione che sarebbe stata complicata anche per una sala parto attrezzata. Un Pronto soccorso avrebbe dovuto fare affidamento più sulla professionalità dei sanitari che sull'attrezzatura a disposizione. L'intera equipe di medici ed assistenti, peraltro freschi degli ultimi aggiornamenti in materia, è salita in cattedra prendendo in mano la situazione. Hanno seguito il protocollo di assistenza al parto mettendo in pratica tecniche e manovre per aiutare il piccolo a venire al mondo. «Nella stragrande maggioranza dei casi, chi prima e chi dopo la trentesima settimana, i bimbi fanno la capriola», ha spiegato il medico, «in pratica si mettono a testa in giù nel ventre della mamma, la posizione ideale, cioè cefalica, per un parto spontaneo».
Ma non in questo caso. Comunque le cose sono andate nel migliore dei modi, grazie alla professionalità dei sanitari ma anche al desiderio di venire al mondo di Mirko. Madre e figlio sono stati poi trasportati in ospedale di Latisana. Da qui, dopo che i medici ne hanno ravvisato la necessità, il piccolo Mirko, in quanto nato prematuramente, è stato ricoverato nel reparto di neonatologia dell'ospedale di Udine.
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